2020. L’anno senza record del mondo?

Come giustamente fa notare Swimming World, il 2020 potrebbe essere il primo anno, dopo il 2010, senza nuovi record del mondo. Nel 2010 fu la conseguenza del divieto FINA di utilizzo dei costumi Hi-Tech, i cosiddetti “costumoni”, quelli che nel biennio 2008-2009 crearono un anomalia nel sistema facendo registrare un numero di record del mondo mai visti prima e portandoli oltretutto a dimensioni difficilmente avvicinabili con il costume in tessuto, basti pensare che solo ai Campionati del mondo di Roma 2009 ne furono realizzati quarantatre, compresi quelli ottenuti dalla nostra Federica Pellegrini nei 200 e 400 stile libero. 

I costumi in poliuretano furono aboliti da FINA a partire dall’1 gennaio 2010, il primo nuotatore ad infrangere uno di quei record fu l’americano Ryan Lochte nel 2011 ai Campionati del Mondo Shanghai sui 200 misti (1.54.00).

Prima della stop pandemico,  il 2020 stava entrando nel clou della stagione e del quadriennio agonistico con a calendario la disputa dei vari trials olimpici e degli eventi internazionali che ci avrebbero condotto ai Giochi Olimpici di Tokyo, in questo lasso di tempo e nel corso dei Giochi qualche atleta avrebbe potuto, molto probabilmente,  inciampare in un record del mondo, ma i vari posticipi hanno reso vana la preparazione degli atleti senza possibilità di finalizzazione ed è piuttosto difficile pensare che il tempo a disposizione da qui alla fine dell’anno sia sufficiente alla ripresa di uno stato di forma da primato del mondo, ma siamo solo a Giugno, non abbiamo ancora scollinato il semestre di metà anno, mai dire mai.

La medesima sorte potrebbe capitare con i nostri record nazionali, il primo appuntamento utile in vasca lunga del 2020 sarà il Trofeo Sette Colli di Roma ad Agosto (provvisorio), seguirà il Trofeo Nico Sapio di Genova a Novembre in vasca corta e poi probabilmente i tradizionali  appuntamenti di dicembre con gli Assoluti Invernali e la Coppa Brema, quest’ultimi ad oggi non sono stati ufficializzati.

 

 

 

Matteo Rivolta: "È una scelta coraggiosa, dolorosa ma necessaria, nel rispetto mio e di chi con me ha lavorato, sofferto, sognato."

Matteo Rivolta: “È una scelta coraggiosa...

Essere atleta è sicuramente difficile: l'allenamento, la prestazione, accettare la sconfitta e in caso di vittoria il peso di doversi ...

NEWSLETTER

Lasciaci i tuoi contatti e rimani aggiornato sulle nostre iniziative