“L’emergenza sanitaria. Vaccini e protocolli sanitari” con Lorenzo Marugo e Guido Rasi

Si è trattato di un’edizione speciale e infatti è stata una puntata di Nuotopuntolive a dir poco interessante quella che è andata in onda lunedì sera. Non solo per l’importanza dell’argomento trattato, ma soprattutto per lo spessore degli ospiti con i quali Luca Rasi ha interloquito: Lorenzo Marugo, medico della nazionale italiana di nuoto, membro della commissione medica LEN e della commissione medica mondiale della ILS, ed il Professor Guido Rasi, ex direttore esecutivo dell’agenzia europea dei medicinali (EMA), professore ordinario di microbiologia presso l’Università degli studi di Tor Vergata.

L’obiettivo di questo appuntamento speciale voleva essere quello di portare un po’ di chiarezza su un argomento così attuale e così complesso, dove purtroppo le fake la fanno da padrone. Per farlo quindi ci siamo rivolti a due ospiti, che sono esperti autorevoli, e il loro percorso lavorativo ne è sicuramente la dimostrazione.

Sembra che ci sia una speranza per porre fine a questa situazione di emergenza sanitaria che stiamo vivendo, questa speranza è data dal vaccino. Il 29 dicembre l’EMA potrebbe dare l’autorizzazione per la prima somministrazione.

Abbiamo iniziato chiedendo a Guido Rasi un chiarimento su cos’è l’EMA e, parlando nello specifico del vaccino, sulla sua sicurezza e sulla rapidità con cui è stato prodotto.

L’EMA è l’ente regolatorio, questo significa che tutti i farmaci nuovi, vaccino compreso, che devono essere usati dai cittadini europei devono essere autorizzati da questo ente. L’autorizzazione qualcuno pensa sia un fatto burocratico, in realtà il 65% dei dipendenti EMA sono scienziati e sono connessi con una rete di quasi 5.000 esperti. Pertanto, in merito al vaccino, che è poi l’argomento della serata, l’EMA stabilirà se è efficace oppure no. Quindi tutto ciò che deve essere autorizzato viene analizzato in maniera estremamente importante. E soprattutto i risultati verranno pubblicati. In  molti si chiedono come si sia potuti arrivare al vaccino così in fretta: tre sono stati i fattori fondamentali. Primo, per fare 130.000 volontari circa, ci vogliono circa dieci anni. Sono stati raccolti così velocemente perché il virus in un certo senso c’è sempre stato, la popolazione mondiale è sempre stata esposta e quindi osservare un campione di soggetti così importante non è stato per nulla difficile. Secondo, sono state messe in campo delle forze incredibili. Anche questo ha inciso notevolmente sulla rapidità. Terzo, abbiamo cambiato il modo di lavorare. Abbiamo fatto delle analisi quotidiane, anziché attendere il dossier pronto a fine lavoro e abbiamo creato un gruppo di lavoro di 70 persone che si occupavano solo di Covid. La cosa fondamentale però è che non è stata saltata alcuna fase.

Abbiamo chiesto poi a Lorenzo Marugo, come medico sportivo e medico federale, che “battaglia” è stata il dover applicare i protocolli previsti dal ministero per le piscine e per gli atleti.

Il tutto si è svolto con una successione molto particolare: all’inizio dell’epidemia non si conosceva bene quanto fosse pericolosa la malattia e come si diffondesse in realtà e quali fossero i mezzi di prevenzione. Quindi si è dovuto procedere gradualmente a sviluppare una serie di misure di sicurezza che potessero consentire la riapertura degli impianti natatori. A maggio, insieme al professor Bonifazi e altri medici che hanno collaborato al progetto, abbiamo pubblicato le linee guida per la messa in sicurezza degli impianti natatori. Abbiamo avuto la fortuna, e forse anche la bravura, di essere stati approvati dal governo. Ciò che la Federazione aveva proposto come modello da seguire per la riapertura delle piscine, il governo lo ha approvato. La parte complessa era poi l’analisi dei rischi applicati nella realtà degli impianti natatori, cioè l’adattare delle linee guida per la sicurezza allo stato reale di attività negli impianti.

Si è chiesto al professor Rasi se chi è stato affetto da Covid è da considerarsi immune o se necessita di vaccinazione, e se il vaccino inibisce il Covid o ne riduce semplicemente gli effetti. Con il dottor Marugo abbiamo spostato l’attenzione sugli Assoluti di Riccione che si disputeranno a breve e con lui abbiamo parlato dei protocolli di sicurezza previsti per la manifestazione.

Il professor Rasi ha risposto alle domande degli ascoltatori, in merito al vaccino Pfizer e alla sua approvazione, alle eventuali restrizioni che l’EMA potrebbe imporre e al fatto che il vaccino prevede due dosaggi, a quali sono i soggetti prioritari per effettuare la vaccinazione e all’effetto di immunità di gregge.

Il dottor Marugo ha poi dato delucidazioni sull’idoneità agonistica, status che l’atleta affetto da Covid perde e deve necessariamente riacquisire per poter tornare a competere. Insieme al professor Rasi si sono fatte delle considerazioni sugli atleti vaccinati, ragionando, per esempio, sul fatto che un atleta sotto carico potrebbe essere particolarmente fragile.

Un argomento particolarmente delicato di cui ha parlato il professor Rasi è la trasparenza e la correttezza delle informazioni che arrivano, spiegando il rischio di fake news, e l’eventuale obbligatorietà del vaccino, che sicuramente rappresenta un problema etico.

Il video integrale della puntata sul nostro canale YouTube.

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