Butini: “Stagione né iniziata né finita”. Bolognani: “Staticità drammatica”

Martedì 5 gennaio abbiamo inaugurato un nuovo anno di appuntamenti At The Pool Bar, con conduzione e moderazione di Luca Rasi. A questo primo appuntamento sono stati nostri ospiti il Direttore Tecnico delle Squadre Nazionali Cesare Butini e il Responsabile delle Squadre Nazionali Giovanili Walter Bolognani.

Abbiamo chiesto un quadro sulla situazione dai due punti di vista.

Cesare Butini

L’anno è iniziato ma la stagione è partita a settembre o forse non è mai né iniziata né finita. La situazione è abbastanza statica in questo momento, mi auguro non ci siano ulteriori aggravi della situazione sanitaria per poter fare dei programmi per il futuro. Ciò che manca ai ragazzi è la motivazione e la tranquillità di affrontare un impegno agonistico importante e certo.

Walter Bolognani

Viviamo una staticità drammatica per quanto riguarda il settore giovanile. È difficile, molto. I ragazzini soffrono molto perché hanno una solidità inferiore rispetto agli atleti assoluti. Vivono di incertezze e sentendoli ogni tanto, i colleghi stessi fanno fatica a gestire una situazione come questa. Noi che di solito siamo la loro certezza, siamo in difficoltà a dare loro delle risposte. Questo secondo lockdown è stato più sofferto del primo, per un giovanissimo è un buco tremendo.

Abbiamo parlato di bilancio, in un momento che sicuramente ha messo tutti a dura prova:

Cesare Butini

Come Federazione abbiamo fortemente voluto mantenere a calendario la manifestazione degli assoluti: questo è un fiore all’occhiello per la FIN. Il bilancio che possiamo fare è sicuramente ottimo. Il campionato assoluto ha visto molte assenze importanti e gli atleti che hanno partecipato avevano dei buchi di preparazione. Situazione quindi per nulla semplice. Possiamo dire che è stato il campionato dei giovani, a tutti gli effetti. Le due qualifiche olimpiche di Ceccon e Pilato è l’indice che un anno in più in vista dei Giochi può fare veramente la differenza. Di contro per i più esperti significa che un anno in più è più faticoso. Anche se gli atleti più maturi hanno dimostrato di non essere da meno, hanno confermato un ottimo stato di condizione. È un anno difficile, non sarà facile potersi dedicare agli atleti di alto livello e dedicarsi al settore in crisi.

Walter Bolognani

Senza dubbio il panorama dei ragazzi è stato frizzante, nonostante non abbiano potuto tutti nuotare con la stessa continuità. Le premesse con i campionati disputati nel 2019 promettevano molto bene. Ci sono stati dei riscontri molto interessanti da parte degli under 20. Io mi auguro che tutto vada per il meglio e si possano riprendere le manifestazioni. Il nuoto giovanile italiano c’è e il livello è molto buono. Quello che mi dispiace è che con questo inconveniente avrebbero potuto sicuramente prepararsi meglio.

Cesare Butini

I giovani sono sempre stati un argomento a me caro, penso alle tante società che abbandoneranno perchè non riusciranno a sostenersi e mi chiedo quanti futuri campioni potremmo perdere a causa di questo. È un dato da monitorare per capire cosa accadrà tra 4-5 anni. il timore è anche di perdere grandi colleghi che hanno contribuito alla crescita del movimento.

Walter Bolognani

Confermo ciò che dice Cesare: questa è la vera preoccupazione. Seguo le notizie e si percepisce la preoccupazione su chi prosegue, quanti impianti non chiuderanno, quali manifestazioni si faranno, etc. Sono solo alcune delle difficoltà con cui ci dovremmo confrontare. Negli USA i college stanno tagliano i corsi perchè non ci sono i fondi. La stessa Spagna, che conosco bene, è in alto mare. La nostra Federazione ha fatto di tutto, il Presidente Barelli si è esposto come nessun altro in altre federazioni sportive, e lo ha fatto per le società, non per tornaconto personale.

Ciò che colpisce comunque è che il nostro movimento si è rivelato sicuramente tosto, sia per quanto riguarda gli atleti che per quanto riguarda i tecnici. Sicuramente abbiamo dimostrato di non mollare. Guardando all’estero la situazione non sembra essere migliore della nostra.

Cesare Butini

Da quello che possiamo avere come notizie, gli Stati Uniti sono fortemente in difficoltà, stanno facendo attività contingentata, gare a distanza. Le difficoltà comunque sembrano essere ovunque. dovremmo apprezzare ancora di più i risultati che abbiamo, non tanto a livello prestativo, quanto a livello di sforzi. Credo che la situazione degli atleti in Italia sia molto buona, anche se a me non piace fare previsioni, perchè poi creano aspettative. Le posizioni sui ranking mondiali sono di tutto rispetto ma dobbiamo tenere i piedi per terra, tener presente che il percorso è ancora lungo e di strada da fare ce n’è tanta.

Parlando poi dei Criteria, quest’anno il programma prevede i primi dieci tempi per ogni gara.

Walter Bolognani

I Criteria sono una festa: sono il momento più bello, non solo per colori, rumori e volti, ma perchè è un contest che nessun paese al mondo ha. Viste tutte le normative di sicurezza da rispettare e valutata mano a mano la situazione pandemica, si farà tutto il possibile per mantenerla a calendario, tutelando chi vi partecipa. Bisogna vedere quello che succede, non è facile prevedere cambiamenti o aggiustamenti. Abbiamo pensato che è preferibile essere realisti e valutare le cose con i dati attuali. I dieci tempi era l’unico modo per mantenere l’evento che ha caratterizzato e caratterizza il nuoto italiano.

Si è discusso su come ci si è dovuti reinventare un ruolo, di come questo abbia permesso di utilizzare nuovi modi per tenersi in contatto, e che il vantaggio è stato sicuramente che, se fisicamente è più difficile essere ovunque, la tecnologia su questo ha aiutato parecchio, consentendo di raggiungere realtà che in un contesto normale sarebbe stato più difficile seguire.

Si è discusso di metodologia, di come questa inevitabilmente dovrà essere riconsiderata e si è parlato di scuole nuoto ferme, una situazione che inevitabilmente presenterà il conto nei prossimi anni.

 

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