Phelps: la quarta frazione di Michael Andrews evidenzia “errori di preparazione”

Nelle semifinali dei 200 misti maschili svolte lo scorso giovedì a Omaha per i trials olimpici USA, Michael Andrew è stato sotto anche di un intero secondo al passo del record del mondo per i primi tre quarti di gara, crollando nella frazione a stile libero, con un 29.96 che lo ha costretto ad accontentarsi della quinta prestazione mondiale all time. Ryan Lochte in occasione del WR stabilito nel 2011 aveva chiuso in 27.49!

Dalle tribune di Omaha Phelps non ha faticato a identificare le ragioni del crollo di Andrew, osservando come il nuotatore fosse esausto e non riuscisse ad andare correttamente in presa con la bracciata.

Penso che per nuotare un buon 200 bisogna allenarsi anche per i 400. Per nuotare un buon 100 bisogna allenarsi per i 200. Altrimenti si rischia di assistere a queste gare in cui l’atleta nuota straordinariamente per 150 metri e poi crolla nel finale. Conosco quella sensazione.

Quando perdi la presa in quel modo, generalmente c’è un errore nella preparazione. In allenamento non hai lavorato per provare la giusta sensazione negli ultimi 25 metri. Se Andrew avesse chiuso anche solo in 28” basso avrebbe stabilito il record del mondo. A rana è passato in 32.1. Non ci si crede.

Andrew non ha mai fatto mistero di allenarsi esclusivamente sul passo di gara, ma secondo Phelps questo approccio sempre “a tutto gas” non permette all’atleta di controllare la sua velocità e di regolarla nei momenti in cui è necessario, come i primi 50. Chiudere la frazione a farfalla in 23.9 secondo Phelps è eccessivo, e ritiene che se avesse tentato un approccio del genere ai suoi tempi sarebbe finito male.

Ovviamente l’annata particolare che abbiamo trascorso ha influito in molti modi sulla preparazione, ma la continuità nel chiudere le gare nel modo che vuoi deriva dalle serie svolte in allenamento. Se non sei preparato, quando arrivi qui non puoi fingere. Questa vasca evidenzia tutti i tuoi punti deboli.

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Ph. ©Deepbluemedia

 

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