Federico Burdisso e tutta l’Italnuoto sugli scudi: l’approfondimento di Swimming World Magazine

La sbornia di medaglie d’oro conquistate dall’atletica leggera negli ultimi giorni ha inevitabilmente spostato i riflettori da quella che è stata una delle migliori spedizioni olimpiche di sempre per il nuoto azzurro.

Ce lo ricorda la più autorevole rivista di settore al mondo, Swimming World Magazine, che proprio all’Italia, e al nostro Federico Burdisso in particolare, dedica uno dei suoi editoriali di copertina titolando, appunto, “Come Federico Burdisso e l’Italia sono diventati una delle storie principali delle Olimpiadi”. Ne riportiamo i passaggi salienti.

Due mesi prima dell’inizio delle gare di Tokyo, gli Italiani hanno vinto la classifica a squadre deo Campionati europei di Budapest. Si sono issati in cima al medagliere con 44 metalli, dominando in piscina e nelle acque libere. Hanno conquistato otto medaglie su nove staffette.
Così, il bottino di sette medaglie ai Giochi di Tokyo potrebbe non sembrare particolarmente strabiliante. Ma per un paese con una storia molto breve di successi olimpici -solo 20 medaglie complessive prima di Tokyo- la frequenza con la quale è sventolato il tricolore (in italiano nel testo, NdR) è notevole.
Ancor più degno di nota il modo in cui è accaduto. Nel passato, le medaglie dell’Italia tendevano ad arrivare da uno o due specialisti in gare affini – pensate Domenico Fioravanti Massimiliano Rosolino a Sidney. Invece il raccolto di quest’anno è arrivato da eventi differenti, comprese due staffette, da parte di un contingente giovane che avrà ancora molto da raccontare in futuro.
“Certamente per l’Italia è un grande risultato, sono le Olimpiadi” commenta Federico Burdisso “e noi siamo una squadra molto giovane, specialmente la staffetta mista”.
I successi dell’Italia arrivano da tutta la linea. Burdisso ha conquistato il bronzo nei 200 farfalla, Nicolò Martinenghi nei 100 rana (con un podio della rana tutto europeo insieme ad Adam Peaty Arno Kamminga, per la prima volta dai 200 di Atlanta 1996). Gregorio Paltrinieri, uno dei veterani più attesi, ha preso l’argento negli 800 e il bronzo nei 10K, e Simona Quadarella il bronzo negli 800.
Ma il segno più evidente della crescita dell’Italia sono le staffette maschili, che hanno conquistato l’argento nella 4×100 stile libero e il bronzo nella mista. Thomas Ceccon Alessandro Miressi hanno fatto parte di entrambe, nella seconda con i già citati Burdisso e Martinenghi.
L’Italia ha cresciuto una generazione speciale, specialmente nel settore maschile. Se Paltrinieri e il compagno mezzofondista Gabriele Detti hanno 26 anni, gli altri specialisti sono più giovani. Martinenghi e Miressi hanno solo 22 anni. Ceccon 20. Burdisso solo 19. Nel settore femminile, Benedetta Pilato è già primatista mondiale. Quadarella compirà 23 anni a dicembre, anche se i vertici del mezzofondo femminile in questo momento sono difficili da scalare.
Quadarella ha prodotto una performance di carattere per conquistare l’unica medaglia femminile. Dopo un quinto posto senza mai aver lottato per il podio nei 1500, con una progressione negli 800 ha negato il podio alla teenager americana Katie Grimes dietro a  Katie LedekcyAriarne Titmus.
“Sono davvero felice perché i 1500 erano andati davvero male” ha commentato. “Ho cercato la medaglia senza successo. Ho cercato di cancellare quella brutta prestazione resettando il cervello e negli 800 ho avuto un’altra possibilità. Volevo davvero questa medaglia”.
Con il bottino di Tokyo l’Italia conta undici medaglie, nove in piscina, nelle ultime due edizioni dei Giochi. Nelle tre precedenti ne avevano conquistate solo cinque. Le sette di Tokyo rappresentano un record che migliora il risultato di Sidney (sei, con i soli Fioravanti e Rosolino).
“Penso che quello che abbiamo fatto è straordinario” commenta ancora Burdisso. “So che tantissime persone si sono svegliate in piena notte per guardare in diretta le nostre gare, è fantastico. Voglio ringraziarli tutti, è stato davvero il sostegno di cui avevamo bisogno”.

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Ph. ©G.Scala/Deepbluemedia

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