COP26, l’appello degli atleti per la climate action. C’è anche Emma McKeon

Un gruppo di oltre 50 atleti olimpici e paralimpici hanno rivolto un appello ai leader mondiali riuniti a Glasgow per la conferenza internazionale sul clima COP26 sollecitandoli a intraprendere al più presto azioni efficaci per contrastare il cambiamento climatico, definendo il meeting scozzese come “le Olimpiadi del cambiamento climatico”.

Tra di loro le nuotatrici Tilka Pajlik (Croazia), Tlali Scanlan (Samoa USA), Merve Tuncel (Turchia), Angelica Ouedradogo (Burkina Faso), Emma McKeon (Australia), e il collega Michael Schreuders (Antiba).

La città di Tokyo e la popolazione del Giappone hanno ottenuto un risultato che sembrava impossibile. Ogni Olimpiade vuole lasciare un’eredità duratura. Ma come trasmettiamo questa eredità se non c’è un pianeta sano e sicuro sul quale viverla?

Caldo, umidità, condizioni metereologiche estreme mettono a rischio anche molti dei nostri sport. E lo sport è solo una parte del quadro complessivo.

Noi abbiamo fatto del nostro meglio la scorsa estate, ora tocca a voi. Questa è una gara che dobbiamo vincere, e la velocità alla quale procediamo dipende da ogni singolo partecipante. In occasione della COP26, le Ollimpiadi del cambiamento climatico, dovete guidarci. Mostrare ambizione e coraggio autentici. Lavorare insieme per assicurarci un futuro. Niente di meno, o la gara sarà persa.

Nelle prossime due settimane vi osserveremo e supporteremo.

Nelle scorse settimane anche il presidente del CIO Thomas Bach aveva invitato i governi mondiali a una maggiore cooperazione per combattere il cambiamento climatico, avvertendo che il mondo stava “disputando una gara nella quale nessuno può correre da solo”.

Il CIO si è impegnato a ridurre del 50% le emissioni di gas serra derivanti da tutte le proprie attività entro il 2030 e di rendere le Olimpiadi climate positive: dal 2030 tutti i Comitati organizzatori saranno obbligati contrattualmente a ridurre e compensare le emissioni di anidride carbonica. Quelli di Parigi 2024 saranno i primi Giochi che risponderanno a questo obbligo.

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