LEN, si conclude l’era di Paolo Barelli: “Una manovra violenta con la regia della FINA”

Dopo dieci anni si conclude l’esperienza di Paolo Barelli alla presidenza della Lega europea di nuoto (LEN).

A soli quindici mesi dalla rielezione, il numero uno di Federnuoto sceglie di non ricandidarsi al Congresso anticipato di Francoforte e lancia un pesantissimo j’accuse contro la Federazione internazionale (FINA) e contro il suo successore Antonio Costa:

Cari amici colleghi,

ritengo che ogni momento di difficoltà crei delle opportunità. Noi oggi abbiamo la possibilità di uscire da questo LEN Congress con chiarezza: considerare positivo il buon lavoro fin qui svolto da LEN e dal LEN Bureau o affidare la LEN ad altri che ambiscono di arrivare a gestirla attraverso modalità violente sotto la regia esterna della nuova leadership di FINA.

(…)

Cosa è cambiato dal novembre 2020? Inutile girarci in tondo. Il 5 giugno 2021 è cambiato il vertice della FINA che, anziché promuovere politiche di partnership, inclusione e coinvolgimento, preferisce interessarsi di LEN in modo diretto utilizzando alcune persone “yes-men” che fino ad ora nulla hanno fatto per la nostra comunità, dopo che noi abbiamo l’abbiamo resa leader sulla scena mondiale per gestione economica e risultati. Una vocazione quella di alcune persone di FINA già nota ed espressa fin dal 2014.

Per meglio comprendere la situazione, vi devo inoltre confidare che chi oggi siede nei posti di vertice della FINA ha addirittura espresso nei miei confronti anche la volontà di “uccidermi” probabilmente per avere il campo libero nel controllo di LEN. Chi lo desidera può chiedermi di vedere il documento.

Ebbene, questa è la verità; consegnare e sottomettere LEN alla FINA utilizzando persone già perdenti in precedenti LEN Congresses.

(…)

So perfettamente che il candidato alla presidenza è oggetto, secondo alcuni media, di un’inchiesta da parte della giustizia portoghese per questioni legate a truffe nell’ambito della propria attività universitaria; che è stato protagonista di un video di autoerotismo circolato durante i campionati europei di Glasgow 2018; che è artefice del ritiro della candidatura di Lisbona cui LEN aveva assegnato in buona fede i campionati europei di nuoto in vasca corta del 2021. Trovo davvero curioso leggere sul suo profilo di candidatura che intenderebbe portare in LEN “…democracy, integrity, transparency…”.

La LEN è oggetto di interesse e azioni poco trasparenti. Proteggiamola. Siamo noi ad averne costruito le fondamenta in 10 anni di sacrifici. Il nostro bilancio è il nostro garante; i risultati dei nostri atleti la nostra forza.

Lascio il LEN Congress, insieme ai miei colleghi del Bureau, per consentire la prosecuzione dei lavori. Non mi candido alla presidenza per dissidi con la FINA e con l’auspicio che l’autonomia della LEN sia sempre garantita e tutelata.

Parole pesantissime, che concludono quello che il presidente uscente definisce “il decennio di maggiore successo nella storia della LEN”, supportato dai numeri contenuti nel riepilogo distribuito a margine del Congresso.

Al momento non risultano repliche ufficiali da parte del neoletto Silva.

LEN: I NUMERI 2012-2022

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