Arianna Bridi: … voglio lottare per le Olimpiadi di Parigi nel 2024 o Los Angeles nel 2028

È passato quasi un anno da quando l’azzurra del nuoto in acque libere Arianna Bridi ha dovuto sospendere l’attività agonistica, l’atleta dell’Esercito (RN Trento) allenata da Fabrizio Antonelli è stata fermata alla vigilia dei Campionati Europei di Budapest 2020 per una miocardite che non le ha permesso di superare l’esame di idoneità agonistica “Avevo la valigia in mano per partire per gli Europei di Budapest, mancavano solo quattro settimane quando mi hanno trovato dei valori che non rientravano nei parametri dell’idoneità sportiva …” , nel frattempo la nuotatrice trentina si è sottoposta a due interventi chirurgici al cuore, ad ottobre 2021 e nel febbraio scorso.

Di seguito riprendiamo  alcuni passaggi estrapolati dall’intervista di Francesca Cristoforetti per il  quotidiano “il Dolomiti” intitolata: Arianna Bridi, la campionessa di nuoto bloccata dalla miocardite: “Sono stata operata 2 volte per tornare in acqua, voglio ancora lottare per le Olimpiadi di Parigi”

 

[…]

Ho fatto un fatto un altro passo importante sulla strada della guarigione. Il detto recita: ‘non c’è due senza tre’ ma direi che due interventi possono bastare.

Se mi sono operata due volte è perché non ho mai riposto le mie armi e sono qui a combattere per poter tornare e prendermi quello che sogno e voglio. Ancora voglio lottare per le Olimpiadi di Parigi nel 2024 o Los Angeles nel 2028.

Troppo presto ancora per capire se potrò tornare a gareggiare, ma non ho mai avuto paura della fatica che dovrei fare per riprovarci, ho paura di non poterla fare. Troverò risposte solo nel futuro, per adesso mi lascio il tempo per provare a guarire.

Sono passata da cinque ore al giorno in vasca a fare meno sforzo fisico possibile. Per la prima volta ho dovuto pensare a un piano alternativo che non prevedesse l’essere atleta, per questo mi sono iscritta alla facoltà di Lettere moderne a Roma”.

[…]

Con l’augurio che Arianna possa tornare ad allenarsi quanto prima vi rimandiamo all’articolo completo del quotidiano “il Dolomiti“.

 

 

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