Lia Thomas e le polemiche per il suo primo titolo NCAA

Ieri, la nuotatrice transgender Lia Thomas (Università della Pennsylvania), ha vinto la finale delle 500 yard stile libero femminili (457 mt) dei Campionati di prima divisione dell’American University (NCAA) ad Atlanta,  divenendo la prima atleta transgender a vincere in assoluto un titolo NCAA, la medesima atleta risulta fra le favorite anche per la vittoria del titolo sulle 200 yard.

Podio 500 yard stile libero femminili

  1. Lia Thomas 4.33.24
  2. Emma Weyant 4.34.99
  3. Erica Sullivan 4.35.92

Lia Thomas, che ha gareggiato per tre anni con la squadra maschile dell’Università della Pennsylvania, ha iniziato la sua fase di transizione nel 2019 ed è tornata alle competizioni per il settore femminile della medesima Università dopo due anni di trattamento ormonale, alcuni ritengono che abbia conservato un importante vantaggio fisico e fisiologico rispetto alle avversarie e che non dovrebbe gareggiare con le donne, mentre altri credono che dovrebbe essere autorizzata a competere regolarmente.

Negli Stati Uniti il dibattito è particolarmente vivace, l

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Una barzelletta è stata raccontata ad Atlanta giovedì sera. Non è stato divertente …

Un campionato nazionale dovrebbe essere celebrato, l’atleta elogiata per il suo duro lavoro, per la dedizione e per la disciplina. Non questa volta.

No, questo sforzo vincente per il titolo nelle 500 yard stile libero dovrebbe essere accolto solo con una scrollata di testa, un’alzata di occhi o un’alzata di spalle. Come mai? Perché la vittoria di Lia Thomas è un insulto alle donne biologiche che hanno gareggiato contro di lei. Contro chi si è battuto per il Titolo IX e le pari opportunità per le atlete. Contro la scienza, e le inconfondibili differenze fisiologiche tra il sesso maschile e quello femminile.

[…]

Su Fox News le proteste dei manifestanti per i diritti delle donne, qui il servizio video.

La NCAA ha aggiornato la sua policy sugli atleti transgender a gennaio 2021 dichiarando di intendere utilizzare come normativa di riferimento quella definita da Usa Swimming a partire dai correnti Campionati in corso di svolgimento ad Atlanta, ma dopo la pubblicazione delle nuove regole della federnuoto americana gli organi di riferimento della NCAA hanno fatto un passo indietro, le norme di Usa Swimming per l’idoneità chiedono l’attestazione documentata di un livello di testosterone molto basso (5 nmol/L) per un periodo di almeno 36 mesi antecedenti alla formulazione della richiesta, pare che i valori di testosterone richiesti da USA Swimming siano la metà di quelli con cui la Thomas è stata autorizzata a competere nel circuito NCAA di prima divisione.

Per essere ritenuti idonei a partecipare al circuito NCAA come nuotatore transgender occorre sottoporsi ad una terapia ormonale per almeno un anno per abbassare i livelli di testosterone e per ridurre i valori dell’ematocrito, la controparte sostiene che un livello di testosterone ridotto non modifica alcune caratteristiche che restano in essere e che soprattutto in acqua fanno la differenza, come altezza, misura del piede, larghezza del bacino e la capacità funzionale cardio-polmonare, tutti aspetti che influiscono in maniera marcata sulla capacità di performance dell’atleta nuotatore.

Piuttosto interessante il punto di vista di  Richard Budgett, direttore scientifico e sanitario del CIO.

“Dobbiamo separare il concetto di genere da quello di idoneità a gareggiare. L’idoneità deve essere sport specifica e rilasciata in modo tale da garantire competizioni eque e sensate a tutti i livelli, ma specialmente al livello di élite. Ci devono essere criteri differenti per differenti sport”.

La Thomas ha rifiutato di partecipare alla conferenza stampa NCAA post-gara, ha dichiarato a margine della competizione “Cerco di ignorare il più possibile, provo a concentrarmi solo sul mio nuoto, su cosa devo fare per gareggiare al meglio nel tentativo di bloccare tutto il resto“.

 

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