Una seconda giornata di gare si è conclusa in Australia e anche oggi i nostri azzurri si sono resi protagonisti.
In esclusiva per nuoto•com il pensiero di Lorenzo Zazzeri.
Direi che partenza migliore non poteva esserci: una grande e inaspettata prestazione della staffetta 4×50 mista mixed. Se l’asse portante erano Lorenzo Mora e Nicolò Martinenghi, Silvia Di Pietro e Costanza Cocconcelli hanno tirato fuori una prova veramente molto solida che ha portato la staffetta a un bellissimo argento e a un fantastico record europeo. Direi che, dopo quello che è successo ieri con la 4×100 stile libero maschile, gli atleti ci stanno prendendo gusto con le staffette a fare record su record. Sono davvero molto contento per loro! Sono felice anche per Silvia e Costanza, che non erano partite benissimo e credo che questa medaglia possa dar loro più fiducia e grinta per il proseguitò delle gare.
Nelle semifinali dei 100 stile maschili direi bene, sia per Alessandro Miressi che per Thomas Ceccon. Per Mire era importante scendere sotto il muro dei 46″ per lanciare un segnale, più che agli altri, a sé stesso. E bravo anche Thomas che sta nuotando sui suoi personali, un 46 basso che conferma la corsia per la finale. La finale di domani credo sarà una gara aperta: i 100 stile sono sempre imprevedibili, sembrerebbe veramente in grandissima forma la rivelazione delle Isole Cayman Jordan Crooks, e sarà un osso duro per tutti. È un atleta molto esplosivo, in partenza, in virata, non ha cedimenti nella vasca corta. Penso che i nostri ragazzi potrebbero prendersi entrambi un gradino del podio.
Sono molto contento per Lorenzo Mora che nei 100 dorso ha confermato di esserci, non solo da un punto di vista fisico ma anche mentale. Mi è piaciuta molto anche la sua intervista post gara in cui si è dimostrato felice, ma è anche emersa intelligenza e consapevolezza. Si vede che ha raggiunto un altro tipo di maturità in questo ultimo anno, al punto di non essere quasi soddisfatto di un argento mondiale. In realtà era molto felice, perché lo conosco bene, ma ha capito che può migliorare ancora e può fare ancora meglio. Questo è molto importante perché per un atleta, uscire da una manifestazione con una medaglia individuale e di staffetta e continuare ad avere fame di vincere, è fondamentale. È la benzina del campione, per essere sempre motivati e avere sempre nuovi stimoli.
Benedetta Pilato un pò sottotono nei 100 rana, si era già visto dalle prime due vasche e poi lei stessa ha ammesso di non sentirsi al massimo della forma. Benny ci ha abituato troppo bene, ma è comprensibile che, dopo un 2022 strepitoso, possa essere un pò provata e sia arrivata a questa manifestazione non al cento per cento. Ma è solo questione di tempo. Credo che lei debba continuare a godersi queste gare, sono comunque un allenamento ed è sempre bello confrontarsi con le migliori al mondo. Mi piace vederla spensierata e con il sorriso, deve essere consapevole delle sue capacità e iniziare il 2023 con ancora più motivazione.
Nei 100 rana maschili invece, direi davvero ottimi sia Nicolò Martinenghi che Simone Cerasuolo. Grande solidità di Tete, non c’era dubbi, è un animale da gara: quando si deve confrontare con i suoi grandi avversari lui sa tirare fuori sempre il meglio! Gara gestita, non credo abbia dato tutto. Bene anche Cerasuolo, classe 2003, quindi giovanissimo ma già proiettato sul palcoscenico principale della rana mondiale. La sua prima finale in vasca corta a livello mondiale, la seconda in assoluto. Secondo me potrebbe giocarsi il ruolo di outsider perché sono tanti gli atleti titolati davanti a lui, ma non ha nulla da invidiare agli altri. La motivazione c’è e la grinta anche.