ATPB con Cesare Butini e Marco Menchinelli, riguarda la puntata di ieri sera.

Un appuntamento imperdibile quello del 24 ottobre: Cesare Butini, Direttore Tecnico delle Squadre e Marco Menchinelli, Responsabile delle Squadre Giovanili, ospiti At The Pool Bar. L’argomento è stato “Attività delle Squadre Nazionali per la stagione 2023/2024 e i criteri di selezione per Parigi 2024”. 

Argomento sicuramente impegnativo, che grazie alla moderazione di Luca Rasi, è stato comunque affrontato cercando di portare chiarezza su alcune tematiche. 

Segue le sintesi ed il report.

RIGUARDA LA DIRETTA

È stata subito chiesta una riflessione su questa stagione sicuramente particolare.

Butini

Com’è questa stagione lo potremo dire solo quando sarà conclusa. Per il momento abbiamo cercato di impostarla: si tratta sicuramente di una stagione complicata per densità di impegni e perché stiamo parlando dell’anno olimpico. Non è per nulla facile affrontare la pianificazione di una programmazione: la priorità va data sicuramente all’Olimpiade, ma il Mondiale di Doha previsto dall’11 al 18 febbraio prossimo non è una tappa da sottovalutare. Uno dei nostri obiettivi è cercare di non perdere assolutamente di vista il programma individuale per ogni atleta. Sappiamo che alcune Nazioni hanno deciso di focalizzarsi esclusivamente sull’Olimpiade, strutturando una preparazione un pò diversa dalla nostra. 

Menchinelli

Paradossalmente la situazione che si trova a vivere la Nazionale Giovanile è inversa a quella assoluta. Questa stagione siamo più tranquilli rispetto alla precedente. Questo ci consente di poter dare maggiore attenzione a quegli atleti più giovani che necessitano di fare un step di crescita, e a quelli più grandi che devono fare un passaggio verso la Nazionale Assoluta. Quello che sicuramente non mancherà sarà il monitoraggio dell’attività per poter avere sempre cognizione dello stato di forma dei giovani. 

Cesare Butini ha descritto la stagione. Oggi infatti è stato pubblicato il regolamento contenente i criteri di selezione per Parigi 2024.

In alunne situazioni riteniamo opportuno favorire una pre qualificazione, in modo tale da favorire lo stato di performance ideale in vista di un evento ben preciso. Per la prima manifestazione in cui siamo coinvolti, ossia gli Europei in corta, dove da tempo siamo protagonisti, abbiamo prequalificato i finalisti e i semifinalisti dei Mondiali di Fukuoka, andando quindi a costituire lo zoccolo duro della squadra. A questo criterio abbiamo affiancato quello di poter ottenere il tempo limite in una gara con crono elettronico. Tutte le società infatti sono tenute a segnalare la partecipazione degli atleti a delle gare che si svolgono all’estero: in questo modo noi possiamo avere i risultati sempre sotto controllo e monitorare l’andamento. In questo modo riusciremo a formare una squadra che possa tener conto anche di giovani, in un ottica di ricambio generazionale. Abbiamo stabilito il numero di tre atleti per gara individuale, con possibilità di allargarlo fino a quattro, che è il limite consentito in Europa. 

Per quanto concerne l’Olimpiade, il criterio di selezione sarà step by step. Abbiamo segnalato due tempi limite: uno valido per l’accesso al Mondiale di Doha e uno che consente la qualifica diretta per Parigi 2024. In quest’ottica, i Campionati Italiani Assoluti di fine novembre avranno batterie al mattino e finali nel pomeriggio. 

Queste valutazioni sono partite da lontano, già dallo scorso Sette Colli a giugno 2023. Abbiamo esteso il confronto non solo ai tecnici federali, ma anche a quelli che collaborano con le Squadre Nazionali. Vorremmo che il tempo per Parigi venisse realizzato a Doha oppure a Riccione, e a parità di tempo, verrà privilegiato quello ottenuto al Mondiale, perché riteniamo che il contesto nel quale l’atleta si deve confrontare sia comunque più complesso e più in linea con un contesto Olimpico. Non si tratta assolutamente di voler sminuire il Campionato Assoluto, tant’è vero che in quella sede si qualificheranno le staffette olimpiche. 

Un aspetto complesso di questa stagione è che si dovranno coniugare gli appuntamenti importanti, con la preparazione, e quindi con collegiali, ritiri, preparazioni in altura e al mare. 

Marco Menchinelli ha poi esposto le riflessioni che riguardano i giovani.

Come per lo scorso anno, anche in questa stagione vorrei avere una squadra di medio/alto livello. Dobbiamo considerare le tempistiche entro le quali effettuare le iscrizioni, e in funzione di questo abbiamo valutato le occasioni in cui i ragazzi possono realizzare i tempi limite per gli Eurojunior. L’obiettivo è sempre quello di favorire i ragazzi e la loro preparazione: sono convinto che quanto un atleta lavora con impegno, sarà sicuramente premiato. La selezione per eccellenza sarà il Campionato Assoluto di marzo 2024. Ci siamo dati poi una ragionevole finestra temporale per completare la squadra. 

Abbiamo poi spostato l’attenzione alle staffette: considerando che si qualificano le prime sedici al mondo e i risultati di Fukuoka e Doha, c’è da chiedersi se la nostra Nazionale abbia già delle qualifiche.

Butini

La 4×100 stile maschile risulta già qualificata. Abbiamo la ragionevole ambizione che siano qualificate tutte, ma ciò che vorremmo è un percorso di miglioramento in vista dell’Olimpiade. Ritengo che tra il Mondiale di Doha e Parigi ci sia il tempo congruo per riprogettare una programmazione. La mia ambizione è quella di avere sette staffette alle Olimpiadi, ossia tutte. 

Il Sette Colli, che nel 2024 sarà giunto alla 60° edizione, sarà l’ultima tappa per l’acquisizione dei tempi limite. Nel tempo abbiamo visto che considerare l’attualità oltre che la qualità premia, pertanto completare le staffette a poco più di un mese dall’Olimpiade ci consente di prevedere che gli atleti coinvolti potranno mantenere la condizione in vista dell’appuntamento più importante. 

Rivolgendoci poi a Marco Menchinelli ci siamo chiesti quanto sia difficile per un atleta Junior affacciarsi alla Nazionale assoluta.

Non è tosta, ma tostissima, soprattutto per un maschio! Le ragazze hanno già le caratteristiche fisiologiche per competere, i maschi molto meno. 

La cosa importante da fare con questa fascia di atleti è riuscire a identificare quelli promettenti e soprattutto non perderli di vista. È una fase molto particolare ed è importante dare gli adeguati stimoli affinché si possano accompagnare verso la Nazionale Maggiore.

Ne emerge sicuramente la grande sinergia che c’è tra i nostri due ospiti: ingrediente indispensabile per la buona riuscita di un progetto. Era stato dimostrato anche con il precedente Responsabile delle Giovanili, Walter Bolognani. Con Marco Menchinelli questa collaborazione continua e cresce. 

La riflessione del DT Butini si sposta poi sulla Federazione: molto spesso si è portati a criticare con troppa facilità le scelte fatte, giudicandole inadatte o inopportune. Ma purtroppo altrettanto spesso si ignorano le dinamiche burocratiche e le tempistiche a cui la Federazione deve sottostare, e non per scelta propria, ma perché imposte da degli organi di controllo europei o internazionali. 

C’è la volontà di coinvolgere il maggior numero possibile di atleti, nel rispetto dei risultati di ognuno. E per poterlo fare è indispensabile che i tecnici si informino, in modo tale da rendere consapevoli i ragazzi su quello che è il percorso per ottenere una qualificazione. 

Volendo fare una fotografia allo status della nostra Nazionale il DT Butini si esprime in questo modo:

La nostra situazione è buona e complicata allo stesso tempo. Ci siamo abituati a un trend positivo che dura da circa dieci anni . Arrivare in alto è complicato, mantenersi in alto ancora di più. Ma questo fa parte del gioco. Il nostro movimento è in salute: abbiamo cominciato la stagione con ottimi risultati in World Cup. Sono un indice positivo: prestazioni fatte a metà ottobre fanno ben sperare. 

Bisogna poi tenere sempre sott’occhio le altre nazioni: la Cina è una nazione da non sottovalutare. Australia e Stati Uniti non necessitano di presentazioni. 

Per nostra fortuna o sfortuna “nuota tutto il mondo” quindi il confronto è con tutti. 

Un pensiero conclusivo viene poi rivolto ai tecnici: sono stati 43 gli allenatori che nella scorsa stagione hanno avuto un atleta sul podio con la Nazionale. Il risultato non è sicuramente frutto del caso e il DT Cesare Butini ha subito sottolineato come sia indispensabile creare un sistema dove sia inevitabile trovare campioni. Questo obiettivo non può prescindere dalla formazione dei tecnici. Ha evidenziato il ruolo chiave del Consigliere delle Squadre Nazionali, nonché responsabile del Settore Istruzione Tecnica di Federnuoto, Roberto Del Bianco. Il prof. Del Bianco, grazie al fatto di aver coniugato questo duplice ruolo, è riuscito a far crescere in maniera esponenziale il livello dei tecnici in Italia, al punto da essere un riferimento anche all’estero. La nostra preparazione è sotto gli occhi di tutti e i risultati sono la naturale conferma di un movimento che il prof.Del Bianco ha saputo coltivare e far crescere, dimostrando sicuramente grande lungimiranza. 

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