Matteo Rivolta lascia il nuoto. ” … ho deciso di concludere questo viaggio”

Il trentaduenne azzurro, Matteo Rivolta, tre volte d’oro ai mondiali in vasca corta e cinque volte ai Campionati Europei fra lunga e corta, ha annunciato il suo addio al nuoto sulla sua pagina instagram. ” … Grazie a mamma e papà, alla mia famiglia tutta, agli amici di una vita, a chi mi ha amato, ai compagni, agli allenatori, ai medici e terapisti, ai dirigenti, a chiunque mi abbia accompagnato in questo viaggio.”

L’imprevisto epilogo della sua splendida e longeva carriera è avvenuto ai Campionati Europei di Otopeni in Romania lo scorso dicembre, dove il capitano della nazionale si infortunò seriamente al braccio con il device per la partenza del dorso prima delle qualifiche della 4×50 mista mixed, disputò – nonostante il dolore –  la batterie che permise agli azzurri  di vincere il titolo europeo in finale nel pomeriggio mentre lui rientrava in Italia per eseguire degli accertamenti clinici.

Davvero un peccato non poter più contare su di lui,  un grande specialista della farfalla veloce, proprio nell’anno olimpico che condurrà a Parigi 2024.

Grazie Matteo!

RIVOLTA Matteo ITA Gold Medal – 100m Butterfly Men Final – Abu Dhabi – United Arab Emirates 18/12/2021 Etihad Arena – FINA World Swimming Championships (25m) – Photo Andrea Staccioli / Deepbluemedia / Insidefoto

 

L’altra sera guardandomi allo specchio, col cuore in mano, ho deciso di concludere questo viaggio.

Perchè? Perché mi stavo facendo del male.

È una scelta coraggiosa, dolorosa ma necessaria, nel rispetto mio e di chi con me ha lavorato, sofferto, sognato.

Ho sempre creduto che un Atleta sia tale quando può dedicare Anima e Corpo e Mente al Massimo obiettivo possibile.

Non poterlo più fare liberamente mi logora più di quanto lo faccia scrivere l’epilogo di questo viaggio.

Da diverso tempo ho accolto e nutrito la curiosità di scoprire chi volessi essere “da grande”.

Ho continuato, ho voluto dare ascolto al cuore che non accettava l’idea di rinunciare a certi sogni… e non l’accetta tuttora.

Da allora però il mio corpo è gradualmente imploso. Le sventure che ho vissuto quest’ultimo anno non sono mera fatalità, ma sintomi di un disagio interno.

[…]

Mi guardo indietro e vedo un ragazzo esigente, critico, da sempre il più grande avversario di sé stesso, ma col sorriso di chi sogna ad occhi aperti. Per questo ho mancato molte occasioni e ne ho colte altre.

Ho imparato a soffrire, a gioire, a conoscere la sconfitta e vivere la vittoria.

Ho conosciuto persone che mi hanno cambiato la vita, che hanno creduto in me più di quanto abbia fatto io stesso. Ho imparato ad amare.

Ho appreso molto dai più grandi e ancor di più dai giovani.. a voi auguro di essere dei modelli di riferimento autentici, diffidate da chi si incorona da sé, gli uomini veri brillano di umiltà.

Grazie a mamma e papà, alla mia famiglia tutta, agli amici di una vita, a chi mi ha amato, ai compagni, agli allenatori, ai medici e terapisti, ai dirigenti, a chiunque mi abbia accompagnato in questo viaggio.
Grazie a voi tutti per avermi aiutato a diventare l’uomo che orgogliosamente sono oggi.

 

 

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