La siriana Yusra Mardini si ritira. “Il nuoto è stato una casa per me quando non ne avevo una …”

La celebre nuotatrice siriana Yusra Mardini (25), due partecipazioni olimpiche con la squadra olimpica dei rifugiati, nel 2016 a Rio e nel 2021 a Tokyo, popolare per il biopic di successo prodotto da Netflix “The Swimmers”, ha annunciato su IG il suo ritiro agonistico.

Yusra insieme a sua sorella Sara ha affrontato una pericolosa traversata via mare dalla Turchia alla Grecia e ha successivamente ripreso la sua carriera di nuotatrice in Germania dove ha ottenuto il diritto di residenza. Entrambe si battono per i diritti dei rifugiati in tutto il mondo ed hanno raccontato la loro storia attraverso il film “The Swimmers” disponibile sulla piattaforma Netflix. Sara lavora in una ONG che aiuta i rifugiati sull’isola greca di Lesbo, mentre Yusra studia arti cinematografiche all’Università della California del Sud.

La popolarità delle sorelle Mardini è tale che il TIME Magazine le ha inserite nella lista delle 100 persone più influenti al mondo (The 100 Most Influential People of 2023) .

Yusra Mardini

Il nuoto è stato la mia seconda casa negli ultimi 8 anni, ma è giunto il momento di prendere le distanze e passare al prossimo capitolo. Il nuoto mi ha dato molto: stabilità nei momenti più difficili, forza attraverso le lezioni di vita che ho imparato, mi ha insegnato determinazione e disciplina, e soprattutto, mi ha regalato amicizie che porterò con me per sempre.

Il nuoto è stato una casa per me quando non ne avevo una, e ancora oggi sono grato che il nuoto mi abbia dato la possibilità di aiutare i rifugiati in tutto il mondo. A nove anni avevo il sogno di competere alle Olimpiadi, quindi ho praticato nuoto senza sosta e sono stata cosi determinata  da riuscirci. Nel 2011 il mio desiderio sembrava molto lontano dalla realtà, poiché il mio paese era in guerra, ma non ho mai smesso di sognare perché ero e sono ancora così appassionato di nuoto. Nel 2015, mia sorella e io abbiamo deciso di lasciare la Siria per trovare sicurezza in Germania. Potrà sembrare pazzesco, ma la mia prima priorità arrivando in Germania era trovare una piscina per poter riprendere gli allenamenti. Qualche mese dopo l’integrazione nella Squadra Olimpica dei Rifugiati mi ha permesso di competere realizzando il mio sogno e cambiando per sempre la mia vita.

Un grazie speciale a mio padre che mi ha insegnato a nuotare ed è stato il mio allenatore per 13 anni. Ha avuto fiducia in me ed è stato al mio fianco. Mamma, sei la persona più premurosa che conosco. Apprezzo le innumerevoli ore che hai passato ad aspettarmi per terminare gli allenamenti, così da potermi preparare un panino e asciugarmi i capelli dopo.

Voglio esprimere la mia gratitudine a tutti gli allenatori, fisioterapisti, sostenitori e a tutti coloro che mi hanno aiutato lungo il percorso e sono stati al mio fianco nei momenti belli e brutti.

 

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