Riflessioni aperte sugli atleti transgender e il nuoto in acque libere

Il “Daily News Of Open Water Swimming” ha recentemente pubblicato un interessante articolo, a firma di Steven Munatones(nuotatore di acque libere e autore di numerosi articoli e libri in materia – a questo link la sua biografia DNOWS – Le notizie quotidiane sul nuoto in acque libere (dailynewsofopenwaterswimming.com), per stimolare il dibattito della comunità di nuoto in acque libere sugli atleti transgender.

L’articolo muove da una duplice constatazione.

Da un lato, la constatazione delle polemiche e delle discussioni che hanno attraversato il mondo del nuoto negli USA dopo che Lia Thomas è diventata la prima atleta transgender a vincere una gara della NCAA Division I ai campionati del 2022 (in proposito si rinvia al nostro articolo a questo link Nuoto: alla ricerca del difficile equilibrio tra inclusività e parità di condizioni – Nuoto.com). Polemiche che hanno interessato soprattutto la questione di un possibile vantaggio delle atlete transgender su quelle cinsgender, vantaggio che potrebbe essere non del tutto eliminato dalle cure ormonali.

Dall’altro lato, constatazione che nel nuoto in acque libere tutto sommato vi è un certo bilanciamento di risultati tra uomini e donne; anzi quest’ultime soprattutto nelle ultramaratonehanno stabilito record assoluti. Si pensi ad Arianna Bridi e a Marcela Cunha che nel 2020 si sono classificate al 1° e 2° posto assoluto nella storica Maratona Capri-Napoli di 36 km in 6 ore e 4 minuti, battendo il record assoluto maschile e femminile; oppure a SarahThomas, finora la prima ed unica persona al mondo ad attraversare a nuoto la Manica per quattro volte consecutive (nuotando circa 84 miglia in 54 ore e 10 minuti) e il North Channel per due volte consecutive (notando circa 45 miglia in 21 ore e 46 minuti). Tuttavia, in linea di massima ancor oggi – osserva Munatones – i top di categoria gli uomini sono quasi sempre più veloci delle donne, e ciò a giudicare dai risultati:

1) delle traversate più veloci nel Canale della Manica (ad esempio il tedesco Andreas Waschburger nel 2023 ha attraversato la Manica in 6 ore e 45 minuti contro Yvetta Hlaváčová della Repubblica Ceca che l’ha attraversata in 7 ore e 25 minuti nel 2006);

2) delle maratone agonistiche FINA;

3) dell’ice mile (che consiste nel nuotare un miglio ad una temperatura inferiore ai 5 gradi, ovviamente senza muta).

Partendo da tali considerazioni Munatones si chiede cosa accadrà nel momento in cui gli atleti transgender – ed in particolare le donne transgender che gareggiano nelle categorie femminili – parteciperanno alle varie traversate e competizioni (agonistiche o amatoriali) scompaginando la tradizionale divisione maschi / femmine. Domandandosi – e domandando ai lettori della rivistacome potrebbero regolarsi in proposito le varie associazioni che organizzano le competizioni, le traversate e/o accertano i record.

In particolare, Munatones pone alcune interessanti domande alla comunità del nuoto di acque libere, ossia come ci si intende regolare nel momento in cui una donna transgender:

  • stabilisce un record femminile nella traversata della Manica oin qualsiasi altra traversata (Gibilterra, Catalina, North Channel, etc.);
  • vince nella categoria femminile (assoluta, fascia d’età o master) in una competizione di nuoto amatoriale o professionale in acque libere (locale, regionale, nazionale o internazionale);
  • partecipa a una staffetta femminile da record o vincente nellatraversata della Manica o in una qualsiasi altra gara di nuoto in acque libere;
  • partecipa ad una staffetta mista (con altri 2 uomini e un’altra donna) dove le regole della staffetta miste stabiliscono che le squadre devono essere composte da due uomini e due donne?
  • commette una condotta antisportiva (ad es. gomitate oimpedimenti) impattando sulla posizione a podio delle altre donne in gara.

La questioni sulle quali Steven Munatones auspica che si apra quando prima un dibattito è: dove si collocherà in definitiva la comunità del nuoto in acque libere: pro o contro gli atleti transgender? Pro o contro le categorie aperte? E ancora: in che modo i vari organizzatori delle gare e delle traversate prenderanno le loro decisioni? e sulla base di quali regole?

L’articolo si può leggere e commentare al seguente link: Dov’è la comunità di nuoto in acque libere sugli atleti transgender? – Le notizie quotidiane del nuoto in acque libere (dailynewsofopenwaterswimming.com)

 

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