Michael Klim vs Sun Yang

Michael Klim,  stella del nuoto australiano di origini polacche capace di salire sei volte sul podio olimpico in tre diverse edizioni dei Giochi, ha dichiarato che la reputazione del nuotatore cinese Sun Yang, aldilà dell’esito dell’audizione pubblica del 15 novembre prevista a Montreux in Svizzera davanti alla Corte Arbitrale dello Sport, è comunque compromessa dallo spettro della sospensione del 2014 e delle attuali accuse di doping e lo sarà per sempre nel mondo del nuoto, anche se in Cina il nuotatore rimane una icona dello sport nazionale che gode di grande popolarità e se la corte arbitrale dello sport deve ancora esprimersi in merito alle ultime accuse, a fondo pagina tutti i dettagli del caso SUN – FINA -WADA .

Michael Klim. “E’ incoraggiante che gli atleti stiano prendendo una posizione contro il doping nello sport, in precedenza era una questione solo politica anche se in parte lo è ancora, ma la presa di posizione pubblica di Mack Horton ai Campionati del mondo ha dimostrato che la politica da sola non può farcela“.

Queste le dichiarazioni di Sun Yang sul social cinese Weibo “Non vedo l’ora di dimostrare la mia innocenza di fronte al mondo”.

Tornando al merito della tipologia di protesta nei confronti di Sun adottata da Mark Horton e da Duncan Scott a Gwangju, in proiezione olimpica non sarà possibile, pochi giorni addietro la Commissione atleti del CIO, presieduta da Kirsty Coventry, ha dichiarato di ritenere illegittima qualsiasi manifestazione di protesta eseguita sul podio olimpico.

L’articolo 50 della Carta olimpica al comma 2 recita:

Nelle aree, sedi, luoghi di svolgimento delle Olimpiadi non è consentito alcun genere di manifestazione o propaganda politico, religiosa o razziale

Al centro dell’attenzione i recenti episodi di protesta sul podio di eventi sportivi di rilevanza internazionale: nelle ultime 24 ore sul podio dei Pan American Games in corso di svolgimento a Lima lo schermidore USA Race Imboden si è inginocchiato per protesta contro le politiche di Donald Trump, mentre la connazionale martellista Gwen Berry ha sollevato il pugno durante la cerimonia di premiazione, con le stesse motivazioni. Lo United States Olympic and Paralympic Committee ha posto entrambi gli atleti sotto osservazione e ha avvertito che ulteriori episodi del genere saranno puniti severamente. Durante i Mondiali di nuoto di Gwangju avevano fatto scalpore le proteste di Mack Horton e Duncan Scott nei confronti dell’atleta cinese Sun Yang. Comportamenti che, secondo la Commissione atleti (che oltre a Coventry comprende altri due ex nuotatori: l’ungherese Daniel Gyurta e la canadese Chelsey Gotell), non avranno diritto di cittadinanza a Tokyo 2020.

 

 

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