Un CIO sempre più green

Il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) ha reso noto in questi giorni i miglioramenti e i progressi ottenuti a livello ambientale rispetto alla pubblicazione del suo primo report sulla sostenibilità ambientale nell’ottobre del 2018.

Due sono le grandi innovazioni ambientali che il CIO ha attuato durante l’anno passato: l’inaugurazione del suo nuovo quartier generale “Olympic House” definito come uno degli edifici più sostenibili al mondo e il lancio di “UN Climate Change” che invita le organizzazioni sportive e i suoi finanziatori a raggiungere obiettivi globali comuni relativi al cambiamento climatico. 

Siamo orgogliosi dei progressi che abbiamo fatto negli ultimi dodici mesi” dichiara il Principe Alberto II di Monaco, presidente della Commissione per la sostenibilità del CIO. “Il CIO continuerà a guidare il movimento olimpico e il resto del mondo sportivo nell’attuare azioni efficaci sulla sostenibilità ambientale. Nel 2020 e oltre, continueremo a sfruttare l’immenso potere dello sport per costruire un mondo migliore, più equo e sostenibile”.

La Olympic House, inaugurata nel giugno dello scorso anno, ha ottenuto il massimo dei voti per quanto riguarda la sostenibilità ambientale. Oltre alle certificazioni edilizie, il quartier generale del CIO presenta innovazioni relative al riciclaggio e gestione dei rifiuti, all’utilizzo dell’acqua e all’efficenza energetica. Grazie anche a uno dei suoi partner mondiali, Toyota, il CIO ha ricevuto otto auto ibride che utilizzano esclusivamente l’idrogeno come combustibile. Attualmente la Olympic House riesce ad impiegare il 35% in meno di energia e il 60% in meno di acqua rispetto a una struttura di recente costruzione. Questo ha permesso alla sede olimpica di pareggiare e neutralizzare le emissioni di carbonio in due anni dalla sua costruzione. 

Oltre a innovazioni strutturali, il CIO ha rafforzato il legame con i comitati organizzativi dei giochi olimpici per aiutarli a rendere le manifestazioni più sostenibili. Proprio per questo motivo ha creato una “Carbon Footprint Methodology for the Olympic Games” che permette di misurare e di conseguenza minimizzare l’impatto ambientale dei giochi. 

Nel resoconto viene inoltre evidenziato l’importante contributo dei partner olimpici mondiali per rendere i giochi dai cinque cerchi il più “green” possibile. Tokio 2020 sarà l’emblema dell’impegno del CIO e dei suoi sponsor per un’Olimpiade ad impatto zero (o quasi). P&G, ad esempio, creerà i podi utilizzati per le cerimonie di premiazione da rifiuti di plastica. Gli stessi podi verranno riciclati nuovamente al termine della manifestazione e utilizzati come imballaggi per i prodotti del marchio. Coca Cola fornirà le bottiglie di plastica che serviranno per creare le uniforme dei portatori della torcia olimpica mentre Toyota garantirà veicoli ad impatto zero.

Tante altre sono le iniziative lanciate dal CIO per rendere il mondo dello sport sempre più sostenibile: l’incontro con le Nazioni Unite per creare un piano d’azione a favore del clima, la collaborazione con Dow Chemical, altro partner olimpico, per premiare le federazioni che riducono le emissioni di carbonio e non per ultimo il sostegno agli atleti che si sono dimostrati sensibili al cambiamento ambientale. Come la velista britannica, vincitrice della medaglia d’oro a Rio 2016, Hannah Mills che ha fondato una campagna globale per sottolineare l’emergenza relativa all’inquinamento della plastica. Quasi 200 atleti di alto livello hanno già sottoscritto la campagna dell’atleta inglese. 

 

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