Tregua Olimpica

Segno

I greci non finivano mai di combattere. Erano sempre in lite, dentro e fuori la Poleis. Nell’idea dell’eterno Agon idealizzavano sia questa cosa che le sue conseguenze disastrose. Colpa degli dei. Solo per determinate ricorrenze religiose, infatti, si fermavano.

Maratona

Resta famosa la volta che gli Spartani, avvisati da Filippide che i persiani erano sbarcati a Maratona, ritardarono la partenza di due giorni a causa delle Carnee, una festa agraria-militare che gli impediva di combattere fino a conclusione del rito. Quella volta ci pensarono gli Ateniesi, che non si offesero neanche di aver dovuto fare tutto da soli.

Tregua olimpica

La tregua Olimpica era una cosa analoga ma che durava di più. Nessuno poteva essere molestato durante quei giorni, specialmente atleti e spettatori che attraversavano territori nemici per recarsi ad Olimpia.

Mondo moderno

Come non vedere l’analogia col mondo moderno per uno come De Coubertin?. L’Europa dell’800 e del 900 era sempre in guerra. Dentro ogni società covavano i peggiori conflitti. Lotta di classe, scontro tra nazioni, odi territoriali, faide di quartiere, di razze, di religioni. Nel sogno del barone si creò il posto per l’ipotesi che la sua invenzione osasse fermare qualcosa, e magari tutto.

Naturalmente fu invece la guerra a fermare l’Olimpiade. Lo fece tre volte: 1916, 1940, 1944.

Non si interruppe però mai il sogno. Dal 1992, addirittura, in occasione di ogni Olimpiade, il Comitato Olimpico Internazionale chiede ufficialmente alle Nazioni Unite  di osservare la tregua olimpica.

Summit

Nel settembre 2000 centocinquanta capi di stato, a New York per il Summit del Millennio, hanno detto qualcosa di Valori e Principi, Pace, Sicurezza, Disarmo, Sviluppo, Sradicamento della povertà, Protezione dell’ambiente comune, Diritti umani, Democrazia, Buona governance, Protezione dei vulnerabili, Soddisfazione dei bisogni  dell’Africa e Rafforzamento delle Nazioni Unite.

Un paragrafo, però, lo hanno anche dedicato alla “Tregua olimpica”.

Avvenire

Ma la pace vuole tante condizioni. De Coubertin lo sapeva che chiedeva “la limitazione legale delle fortune private”, l’uguaglianza, la possibilità di decidere liberamente. Ma tra le cose che sapeva necessarie ci metteva anche il fatto che solo in parte dipende dalle legislazioni: il peso più importante ce l’hanno “i costumi” degli uomini.

Non possiamo disimparare, ne dimenticare.

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