La voce dei 200 stile libero: Megli, Brembilla, Belotti, Rosolino e Lamberti

Il Fiorentino Filippo Megli oggi ha infranto il muro del minuto e quarantasei secondi, cancellando così il record italiano – in gomma – di Emiliano Brembilla. Il bergamasco aveva nuotato 1’46”29 ai Campionati del Mondo di Roma 2009, strappando di soli 4 centesimi di secondo il record dell’altro bergamasco Marco Belotti (record durato solo quattro mesi dall’Aprile 2009).

Prima di loro il primato italiano dei 200 risale ai Giochi Olimpici di Sydney 2000, in cui Massimiliano Rosolino nuotò 1’46”60. Ancor prima ci fu Giorgio Lamberti, che ai Campionati Europei di Bonn del 1989 nuotò un 1’46”69 che valse un record del mondo lungo 10 anni.

Il miglior tempo in tessuto, ad oggi, era di Gabriele Detti, registrato ai Campionati Assoluti di Riccione del 2017 (1’46”38).

Filippo racconta “Per quanto ci sperassi ci puntassi è stato un risultato inaspettato. Non mi sembrava di avere le sensazioni e forma giusta per farlo, poi quando mi sono buttato invece ho capito che era il momento giusto per spingere. Ho dato tutto, vediamo se stasera si riesce limare qualcosa, soprattutto all’arrivo, che mi sembrava di aver fatto bene ma qualche problemino c’è stato. Sono felicissimo, non so che altro dire”

Poi il commento di Brembilla: “Era ora, finalmente Filippo ce l’ha fatta. Era parecchio che “ci girava intorno”, il record doveva crollare molto tempo prima. Me lo aspettavo già ai tempi da Belotti, poi Gabriele (Detti ndr). Megli ci ha regalato questo grande risultato con una condotta di gara da vero duecentista. Io in fondo lo ero poco. Lui oggi entra a far parte della squadra dei grandi, ha bruciato un record di ben mezzo secondo. Però secondo me può fare ancora meglio. Altro dato positivo è la prospettiva per la staffetta 4×200 stile libero, per cui siamo messi molto bene. In bocca al lupo a Filippo, di cui io sono il primo tifoso”.

Ritornando al record, Emiliano commenta “Non me ne voglia nessuno, ma il record dei record per me rimane quel 1’46”69 di Giorgio Lamberti”

Massimiliano Rosolino: “Oggi guardare le gare è stato davvero emozionante. Quella che oggettivamente mi ha entusiasmato di più sono stati proprio i duecento stile libero. Non tanto per il risultato, per cui tra l’altro all’inizio non avevo realizzato si trattasse del record italiano, quanto tecnicamente. Filippo Megli è riuscito ad esprimersi al meglio: valeva da tempo questo crono. In genere era un po’ irruento nella prima parte di gara, mentre oggi ha gestito al meglio strategia e risorse, senza farsi condizionare dalla prima semifinale che è stata molto veloce. Filippo – continua Rosolino – ha cancellato l’ultimo record italiano di noi “anzianotti”. Oggi io ed Emiliano Brambilla siamo finalmente gemelli, gemelli senza record!”

Il commento di Marco Belotti, compagno di squadra di Megli (Carabinieri – NDR): “Gran gara quella di oggi di Filippo. Già da Aprile si poteva intuire che questo era “l’anno buono” perché aveva già nuotato 1’46”5 e poi come accade di solito, d’estate si migliora sempre. Gara perfetta: nonostante fosse in corsia laterale è partito all’attacco e, negli ultimi 50 metri, ha tenuto e risposto al russo, vicino di corsia. Domani, secondo me – continua il bergamasco tesserato CC Aniene e Carabinieri – può nuotare leggermente più veloce il terzo cinquanta e limare ulteriormente il record. Filippo si merita tutto perché è veramente un bravo ragazzo, serio e con la testa sulle spalle”.

Infine il commento del più maturo, quello che ha reso celebre la gara dei 200 metri del tricolore, Giorgio Lamberti: “Impegni lavorativi mi hanno impedito di seguire in diretta le gare, ma sono orgoglioso di rivedere un italiano in finale ad un mondiale. Ho visto risultati e passaggi. Oggi, per coincidenza, siamo a pochi giorni dai trent’anni da quel mio record del mondo. Mi auguro – scherza Giorgio – che non servano altri trent’anni per abbattere il muro dei 1’45”. Ho sempre osservato con interesse questo ragazzo, che è un duecentista puro. Non è velocissimo, magari non ha ancora la resistenza per i 400 metri, che potrà sempre coltivare, ma è un grande interprete delle quattro vasche. Fisico e tecnica sono importanti. Può avere davanti a sé una gran carriera e io gli auguro il meglio”.

 

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