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Hubert Kos: Obbiettivo 100 dorso e WR nei 200 dorso.

«Voglio lavorare sui 100 dorso, e naturalmente il record del mondo nei 200 resta un obiettivo importante, vedremo se riuscirò a raggiungerlo il prossimo anno agli Europei ... »

Il campione olimpico ungherese Hubert Kós ha incontrato la stampa prima di fare ritorno negli Stati Uniti, dove lo attende il prestigioso gruppo di allenamento multinazionale e intercontinentale di Austin guidato dal tecnico Bob Bowman.

Kós ha raccontato ai media come l’oro mondiale di quest’anno abbia avuto un sapore del tutto diverso rispetto ai suoi successi passati: non era una gara impostata solo sulla vittoria, ma sulla ricerca del miglior tempo possibile, al punto da trovarsi a metà gara sotto al ritmo del record del mondo, pagando però lo sforzo negli ultimi 50 metri. Un’esperienza durissima, ma che gli ha lasciato più insegnamenti di qualsiasi altra finale.

Dopo tre anni senza vacanze si è finalmente concesso una pausa, pur restando fedele all’acqua ogni giorno. Ha spiegato anche di essere rimasto più a lungo negli Stati Uniti grazie alla fiducia ricevuta dal coach Bob Bowman e al nuovo visto “pro”, che gli consentirà di gareggiare più spesso, partecipare alla Coppa del Mondo e ai raduni, pur mantenendo lo status di atleta dilettante secondo le regole universitarie.

Guardando avanti, punta a rafforzarsi nei 100 dorso e a inseguire il record mondiale nei 200, con l’idea che il lavoro sulla velocità gli sarà utile anche per migliorare i 100 stile libero. Sottolinea infine l’importanza del contributo di tutti i compagni per costruire staffette competitive, convinto che all’Europeo la squadra possa ambire a medaglie se ciascuno sarà disposto a dare il massimo.

Hubert Kós: «L’oro mondiale di quest’anno è stato completamente diverso da quello di Fukuoka o dalla vittoria olimpica di Parigi. Nel 2023 l’obiettivo era conquistare il mio primo titolo mondiale, alle Olimpiadi tutta la preparazione era costruita per vincere – qui invece Bob (Bowman) mi ha chiesto come punto di partenza di nuotare il miglior tempo possibile. Per questo a metà gara ero ancora sotto al passaggio del record del mondo e per questo ho crollato negli ultimi 50 metri – non ho mai sofferto così tanto i 200 dorso, si vedeva dal mio volto al tocco della piastra, ma da nessun’altra finale ho imparato tanto quanto da questa.»

 «Era da tre anni che non andavo in vacanza, finalmente ho potuto staccare un po’ – anche se ovviamente ogni giorno entravo in acqua, non riesco a farne a meno.»

«Sono rimasto più a lungo del previsto per due motivi: Bob ha apprezzato ciò che ho fatto per la squadra universitaria nell’ultimo anno e mi ha concesso più libertà, e poi stavo cambiando il visto, che ora è pronto. Con questo visto “pro” posso gareggiare di più, partecipare alla Coppa del Mondo di ottobre e andare in raduno con Leon e Bob, cosa che con il visto da studente non potevo fare. Resto comunque classificato come atleta dilettante per le regole universitarie: alla Coppa del Mondo gareggerò solo per competere, senza ricevere alcun premio in denaro.»

 «Voglio lavorare sui 100 dorso, e naturalmente il record del mondo nei 200 resta un obiettivo importante – vedremo se riuscirò a raggiungerlo il prossimo anno agli Europei. Prepararmi sui 100 è utile anche per migliorare i 100 stile libero, perché la differenza è solo che uno lo nuoti a pancia in su e l’altro a pancia in giù, la velocità deriva dalla stessa forza. Per questo sarebbe fondamentale che tutti i compagni disponibili si impegnassero davvero: la staffetta veloce, al completo, può puntare a una medaglia. Agli Europei io sarei pronto anche a inserirmi nella mista, perché l’anno prossimo penso di poter raggiungere un livello che ci permetta di avere chance concrete – ma serve che davvero tutti ci credano e partecipino di nuovo.»

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