"Non fu monopolio": World Aquatics assolta dalle accuse di ISL
La corte distrettuale di San Francisco ha deliberato in favore di World Aquatics nella causa intentata contro l'istituzione che governa il nuoto internazionale nel 2018 dalla International Swimming League per violazione della libera concorrenza. È la stessa World Aquatics a renderlo noto con un comunicato stampa
La corte distrettuale di San Francisco ha deliberato in favore di World Aquatics nella causa intentata contro l'istituzione che governa il nuoto internazionale nel 2018 dalla International Swimming League per violazione della libera concorrenza. È la stessa World Aquatics a renderlo noto con un comunicato stampa.
Due le cause intentate presso il tribunale statunitense: una direttamente da ISL e l'altra dagli atleti Tom Shields (USA), Michael Andrew (USA) e Katinka Hosszu (HUN).
Le accuse sono state ritenute inconsistenti: secondo il giudice "FINA [la precedente denominazione di World Aquatics, NdR] era certamente preoccupata della concorrenza di ISL, ma le leggi antitrust si limitano a proibire azioni di oggettiva restrizione del mercato, non impongono a un attore di agevolare il proprio competitor".
La corte ha riconosciuto che ISL ha sempre avuto l'opportunità di realizzare il proprio progetto ribadendo che World Aquatics non detiene il monopolio sulle competizioni natatorie e non ha attuato nessun tentativo di bloccare la Lega sanzionando i nuotatori partecipanti.
"Questa sentenza pone fine a un periodo di grande incertezza non solo per World Aquatics ma per l'intero movimento olimpico" commenta soddisfatto il presidente Husain Al-Musallam.
"Una controversia che si sarebbe potuta evitare" chiosa il direttore esecutivo Brent Nowicki "ora guardiamo avanti per predisporre un calendario ricco di opportunità per tutti gli atleti".
Al momento ancora nessun commento da parte di ISL.
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