Gli strumenti empatici. 3) Aprire le porte alla percezione dell’atleta

Chiedere esplicitamente all’atleta COME SI SIA SENTITO prima e durante l’ESECUZIONE di un esercizio o di un lavoro, in ALLENAMENTI e GARE, ASCOLTARLO in modo RICETTIVO e NON GIUDICANTE, cercando di comprendere le SENSAZIONI FISICHE, gli STATI MENTALI, le EMOZIONI e l’eventuale utilizzo di METAFORE (che taluni usano per chiarire il significato che tutto questo ha avuto per loro), significa LEGITTIMARE la VISIONE che l’atleta ha di se stesso e delle proprie CAPACITÀ in quel preciso momento.

Per quanto molti atleti si sforzino di ADERIRE alla RAPPRESENTAZIONE IDEALE che intravedono nell’interiorità dei propri allenatori (e talvolta dei propri genitori), cercando di essere all’ALTEZZA delle MIGLIORI ASPETTATIVE, devono spesso CONFRONTARSI con un’IMMAGINE DI SE’ non sempre positiva o utilizzabile nei momenti di messa in gioco personale e di ESPOSIZIONE PUBBLICA.

Permettere all’ATLETA di “definirsi” e raccontarsi, può potenziare enormemente la RELAZIONE ALLENATORE-ATLETA , sviluppando sempre più la capacità di RICONOSCERE e DARE un NOME a sensazioni, pensieri ed emozioni, imparando ad OSSERVARLE senza esserne travolto e, nel tempo, ad ARMONIZZARLE in modo sempre più funzionale alle sfide in atto.

Nella discreta quota di SOLITUDINE che ogni performance porta con sé (soprattutto nelle discipline individuali), una visione di sé INTEGRATA e priva di giudizi , sarà una RISORSA capace di favorire nell’atleta la CENTRATURA sul “COME” gestire al meglio un compito, proteggendolo da destabilizzanti VERIFICHE sulla propria tenuta, mentre magari il compito NON È ancora concluso.

Questo favorirà indiscutibilmente il RECLUTAMENTO di STRATEGIE alternative, il senso di AUTOEFFICACIA e la RESILIENZA individuale, che sappiamo essere basata sulla “duttilità” e non sulla “durezza”.

Perché , anche in questo caso, MORBIDO non è fragile.

STRUMENTI EMPATICI
#1 – LE RISORSE PERSONALI
#2 – I DUBITATIVI nel FEED BACK
# 3 – APRIRE LE PORTE ALLA PERCEZIONE DELL’ ATLETA
 

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ph: Giorgio ScalaDeepbluemedia

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