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Non mi piace salire sul carro dei vincitori. Sento sempre qualcosa di sbagliato nel farlo. Mi sembra che lodare chi vince, sia impossessarsi di qualcosa che non mi spetta. Per questo non lo faccio volentieri. E poi, da ligure, percepisco sempre quel misto di disagio e di disturbo nell'essere troppo contento, che mi mette male. Senza contare che a celebrare la vittoria non manca mai la compagnia. Non credo ci sia bisogno di me.
Ma l'impresa di Alberto Razzetti scavalca ogni remora. Titolo mondiale, medaglie, due record italiani in un quarto d'ora, supera ogni traccia di nevrosi ossessiva. Il risultato è formidabile. Il modo in cui l'ha fatto meraviglioso. " però, campione del mondo suona bene" è una delle frasi più sconcertanti e simpatiche che abbia mai sentito in un fine gara.
Che Alberto fosse il nuotatore più straordinario che sia passato per la nostra regione è troppo poco da dire. Un atleta capace di competere in tutti gli stili, in tutte le distanze, a qualsiasi livello, non s'era mai visto. Nemmeno uno che comincia con i 50 e approda al fondo s'era mai visto. O che ottiene tutti i record regionali di ogni distanza, s'era mai visto. E che dire di chi prova i quattro misti e vince un titolo italiano! (figuriamoci uno che con qualche prova, nella gara più complessa del patrimonio natatorio, entra in una finale olimpica e se la gioca!). E nemmeno uno che si butta in una gara qualsiasi per conquistare un record regionale qualsiasi, in una gara qualunque, quando è già una star del nuoto, s'era mai visto.
E poi è bello il tipo. Uno che non guarda mai nessuno dall'alto in basso. Uno che si mette lì al pari con l'ultimo arrivato. Uno che s'emoziona e viene apposta per vedere le gare del fratello. E poi il modo tutto suo con cui gareggia. Con la felicità e la leggerezza di un ragazzo che ti sfida ad arrivare primo alla boa. Un regalo di Natale. Un regalo di Natale un po' anticipato. Un regalo anticipato al nuoto ligure (e a quello italiano e probabilmente anche a quello mondiale). Un regalo che commuove tutti noi, vecchi amanti di un nuoto sorprendente. Un nuoto, che nelle sue variegate manifestazioni, resta ancora capace di farci sentire che siamo vivi.
Amarcord
1910: un campionato nazionale sui 200 misti
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1909: Uno strano Campionato del mondo sulla Senna
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Arriva il “Duca” e salva l’american crawl
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1908: una federazione mondiale per gli Amateur
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Daniels e il “Six Beat American Crawl”
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1907: anche in Spagna un campionato di nuoto.
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La tristezza degli Enhanced Games
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Gus Sundstrom e lo Swordfish Glide
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1906: una federazione anche per la Svizzera
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Frank Sullivan e il “Trudgen Crawl” alla Chicago.
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1905: un ungherese a Londra
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Trudgen punto due
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Trudgen
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1904: gare artistiche ai Campionati Italiani
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