Tre giorni e tre sentenze. Un cambio di prospettive?

Questa settimana di fine febbraio dell’anno bisestile resterà nella memoria di molti, principalmente per la vicenda “Coronavirus” e per le conseguenze che ha creato sullo sport e sulla vita di tutti i giorni. Non passeranno inosservate le sentenze del 26, 27 e 28 febbraio (oggi) per tre questioni tanto sentite nel mondo del nuoto. Una homepage dedicata, quella di stamattina su Nuoto•com. Tre sentenze in tre giorni che hanno messo il punto a storie impegnative e fastidiose.

 

Il 26 febbraio si è conclusa la questione relativa alla denuncia di Coni Servizi, che risale al 2014, verso la FIN e al suo legale rappresentante Paolo Barelli. Una questione sofferta e delicata che ha condizionato equilibri, attenzioni e priorità.  Punto e a capo, senza riserve. Questo stabilisce la Corte dei Conti con la sentenza n.113/2020. Coni Servizi (oggi sostituito da Sport e Salute) dovrà rispondere delle spese di 7.500€.

Oggi si volta pagina. Attenzioni verso Tokyo e al percorso che la precede, appunto con l’inciampo di queste settimane per l’emergenza coronavirus, all’anagrafe COVID-19.

Qui l’articolo di mercoledì 26 Febbraio 

 

Il 27 febbraio è stata la svolta invece per l’ex iridato Filippo Magnini. Un tunnel infinito per il pesarese, che si è finalmente sentito libero e sollevato.
La questione si è conclusa con l’assoluzione, ma in questi anni come può aver vissuto Magnini? Chi gli era vicino, le sue persone, ma anche tutta la comunità del nuoto si è sempre dimostrata solidale con lui. Ma l’epilogo non paga il conto. Sempre a testa alta e senza dover nulla a nessuno, ma quanto è difficile sapere che anche solo una persona lo pensava colpevole? Come si può ripagare il tempo, vissuto in questo modo?

QUI l’approfondimento con i commenti a caldo di Magnini e del suo tecnico Claudio Rossetto

 

Il 28 Febbraio Sun Yang. Il processo del campione cinese è stato uno dei temi natatori più discussi e raccontati da questa estate, anche da questa testata.  Dopo il processo del 15 Novembre scorso arriva una sentenza forte, importante, forse attesa e auspicata dai più, che dà manforte alle posizioni di molti atleti.  Il nuotatore cinese, shockato, si dichiara a caldo in una posizione di innocenza, con la volontà di far valere le proprie ragioni. Ma otto anni sono davvero tanti, una sentenza severa.

QUI gli articoli sul tema :

Da oggi speriamo solo di tornare a parlare di nuoto nuotato.

Foto di copertina © Giorgio Scala Deepbluemedia / Inside

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