Tokyo 2020, Le pagelle di Nuoto•com

Se i tre ori di Sidney 2000 rimangono ancora irraggiungibili, non c’è dubbio che quella scesa in acqua fra le corsie dell’Aquatic Centre di Tokyo sia stata l’Italia olimpica più completa e profonda di sempre: sei medaglie, diciannove finali.

In un paese di sessanta milioni di commissari tecnici potevamo forse esimerci da una puntuale valutazione della squadra? Certo che no. Ed ecco allora le nostre pagelle:

  • Domenico Acerenza: rimane fuori dalla finale per un soffio. Voto: 10
  • Stefano Ballo: finalista con la 4×200, dà il massimo nella gara individuale. Voto: 10
  • Ilaria Bianchi: dà il massimo nella gara individuale. Voto: 10
  • Federico Burdisso: l’Olimpiade della consacrazione. Si accomoda nell’élite mondiale dei 200 e nuota da guerriero le frazioni delle staffette miste. Voto: 10
  • Martina Carraro: finale individuale, sfiora il podio con la staffetta gestendo il non facile ruolo di prima ranista in un terzetto agguerrito. Voto: 10
  • Arianna Castiglioni: contribuisce alla finale della staffetta mista nuotando le batterie al termine di una stagione difficile. Voto: 10
  • Thomas Ceccon: si migliora in tutti gli stili e distanze, ogni volta che scende in acqua spariglia le carte. Sfiora il podio nei 100 dorso ed è protagonista di tutte le staffette veloci. Voto: 10
  • Matteo Ciampi: lotta insieme ai compagni della 4×200 ma per il podio non è la giornata giusta. Voto: 10
  • Santo Condorelli: contribuisce all’argento della 4×100 stile libero nuotando le batterie. Dà il massimo nelle gare individuali. Voto: 10
  • Ilaria Cusinato: conquista la finale olimpica alla prima partecipazione dopo un biennio per lei non facile. Voto: 10
  • Marco De Tullio: contribuisce alla finale della 4×200 nuotando le batterie. Dà il massimo nella gara individuale. Voto: 10
  • Gabriele Detti: raggiunge la finale dei 400 in un anno per lui non semplice, dà il massimo negli 800. Voto: 10
  • Elena Di Liddo: dà il massimo nella gara individuale e lotta da leonessa nelle staffette. Voto: 10
  • Stefano Di Cola: finalista con la 4×200, dà il massimo nella gara individuale. Voto: 10
  • Francesca Fangio: dà il massimo nella gara individuale. Voto: 10
  • Sara Franceschi: sfiora la finale nei 400 misti, dà il massimo nei 200. Voto: 10
  • Manuel Frigo: nel quartetto della 4×100 stile libero ha il durissimo compito di resistere al ritorno di australiani e canadesi. Missione compiuta. Voto: 10
  • Nicolò Martinenghi: anche per lui l’Olimpiade della consacrazione. Bronzo nella gara individuale, costante e consistente nelle staffette. Il futuro della specialità è suo. Voto: 10
  • Anna Chiara Mascolo: fa del suo meglio nella sfortunata 4×200. Voto: 10
  • Pier Andrea Matteazzi: dà il massimo nella gara individuale. Voto: 10
  • Filippo Megli: lotta insieme ai compagni della 4×200 ma per il podio non è la giornata giusta. Voto: 10
  • Alessandro Miressi: raggiunge la finale della gara regina, apre e chiude con due frazioni sontuose le staffette veloci. Voto: 10
  • Gregorio Paltrinieri: oltre a quella del nuoto riscrive la storia della medicina conquistando l’argento degli 800 e il quarto posto dei 1500 a meno di due mesi dalla diagnosi di mononucleosi. E non è ancora finita. Voto: 10
  • Benedetta Pilato: accoglie con un sorriso l’esito sfortunato di un’Olimpiade che sognava diversa. Voto: 10
  • Stefania Pirozzi: fa del suo meglio nella sfortunata 4×200. Voto: 10
  • Margherita Panziera: a un soffio dalla finale nella gara individuale e del podio nella staffetta. Ma lei ce la mette tutta. Voto: 10
  • Federica Pellegrini: siccome la storia non le bastava, entra nella leggenda con la quinta finale olimpica consecutiva. Non paga, si butta in acqua per tutte le staffette con l’entusiasmo di un’esordiente. Voto: 10
  • Federico Poggio: dà il massimo nella gara individuale. Voto: 10
  • Alberto Razzetti: prima Olimpiade, prima finale e sfiora la seconda. Voto: 10
  • Matteo Restivo: dà il massimo nella gara individuale. Voto: 10
  • Simona Quadarella: lotta con la gastroenterite, assorbe la delusione dei 1500 e rinverdisce la tradizione del mezzofondo femminile azzurro. Voto: 10
  • Giulia Vetrano: la più giovane della spedizione, fa del suo meglio nella sfortunata 4×200. Voto: 10
  • Lorenzo Zazzeri: alla prima partecipazione raggiunge la finale nella gara individuale e contribuisce allo storico argento della 4×100. Voto: 10

E inoltre:

  • Cesare Butini: la direzione tecnica perfetta. Non sbaglia un colpo: convocazioni, gestione del gruppo, programmazione delle staffette, e si toglie la soddisfazione di rivedere un’azzurra sul podio degli 800 tredici anni dopo Alessia Filippi. Voto: 10
  • Menzione speciale: per i tecnici federali, per gli allenatori e i dirigenti di queste atlete e atleti che in quasi due anni di pandemia hanno trovato la forza per allenarsi, qualificarsi, entrare nella bolla di Tokyo e scendere in acqua per difendere i colori azzurri, ci hanno fatto alzare a notte fonda e palpitare di emozione. Il tutto in un paese che, archiviate le Olimpiadi, del destino delle piscine e delle società sportive tornerà beatamente a disinteressarsi Voto: 10

Di ciò di cui non si può parlare si deve tacere (L. Wittgenstein)

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