La Torta Olimpica dal 1948 al 2016

Chi ha vinto più medaglie d’oro? Chi ha avuto più finalisti? Quanti finalisti ha avuto lo Zimbawe nella sua storia? E l’Argentina? Quanti quarti posti ha collezionato l’Italia dal 1948 ad oggi?

Le domande sono potenzialmente infinite (fatemele, se vi vengono in mente).

Premessa: da qui in poi non si scrivono nomi (se non a titolo puramente esemplificativo), ci sono solo numeri, trend, percentuali e punteggi.

Qui di seguito troverete alcune statistiche molto semplici. Si riferiscono tutte alle finali olimpiche del nuoto, dal 1948 al 2016. Per medaglie e finali il calcolo è facile. Per le valutazioni a punteggio, invece, ho utilizzato le seguenti regole:

  • A ogni finalista è stato assegnato un punteggio da 8 (1°) a 1 (8° o squalificato in finale);
  • Per le staffette il punteggio è doppio, da 16 a 2.

La scelta dei punteggi segue la linea utilizzata nelle grandi manifestazioni nazionali e internazionali per le classifiche a punti, con piccoli accorgimenti, perché non si calcola chi vince o chi perde. L’obiettivo è capire il peso di ciascuna nazione, nella singola edizione ma anche nel tempo.

La prima parte è dedicata alle fotografie “statiche”, la seconda, dove può aver senso, ai trend, agli andamenti nel tempo, magari con qualche timido tentativo previsionale.

Veniamo alle “nazioni”. I risultati di URSS (1948-1988), EUN (1992) e Russia (1996-2016) sono raggruppati tutti sotto un’unica nazione per considerazioni legate alla continuità territoriale e politica. Idem per Jugoslavia (1948-1992) e Serbia (1996-2016). I risultati della Germania Est (1968-1988) sono invece separati, essendo in discontinuità rispetto a quelle di Germania Ovest/Germania Federale (1948-2016).

Infine, un altro fattore di cui tener conto è il numero di finalisti per gara e per nazione. Tenendo presente che il numero di finalisti per gara è fisso a 8, quello che è cambiato è il numero di iscritti (e quindi di potenziali finalisti) per nazione e per gara. Fino al 1980 ogni nazione poteva iscrivere 3 atleti per gara. Dal 1984 si è scesi a 2. In molte occasioni ci sono state nazioni che hanno schierato 3 atleti competitivi che hanno potuto occupare l’intero podio. Questo è accaduto a USA e URSS. Negli USA, in molti casi e per parecchi anni, l’unico vero scoglio tra l’atleta e la medaglia olimpica sono stati i trials.

FETTA NUMERO 1: 1948-2016

Prima di tutto i numeri

  • 688 = Numero totale dei finalisti tra il 1948 e il 2016
  • 635 = Punti totali assegnati, sempre tra il 1948 e il 2016
  • 390 = Numero delle medaglie assegnate

 

FINALISTI

NAZIONE FINALISTI PERCENTUALE
USA 740 20,1%
AUS 406 11,0%
RUS/URS/EUN 266 7,2%
GER 238 6,5%
GBR 221 6,0%
JPN 196 5,3%
CAN 177 4,8%
GDR 165 4,5%
NED 150 4,1%
HUN 148 4,0%
FRA 123 3,3%
ITA 110 3,0%
CHN 107 2,9%
SWE 106 2,9%
RSA 54 1,5%
BRA 53 1,4%
DEN 46 1,2%
ROU 40 1,1%
POL 36 1,0%
ESP 30 0,8%

Gli Stati Uniti hanno il 20% dei finalisti, l’Australia l’11%. Assieme fanno quasi 1/3 di tutte le presenze in finale, su un massimo teorico che fino al 1980 era di 3/4 e, successivamente di 1/2. Penso si possa parlare di monopolio.

Soffermiamoci sugli aussie. 406 presenze in finale su 3.688 totali, per una nazione estesa ma estremamente contenuta come popolazione, visto cha ha superato i 20 milioni di abitanti alla fine del decennio scorso. Un luogo dove il nuoto è lo sport nazionale per numero di praticanti e visibilità, anche mediatica.

L’Italia c’è, dodicesima, con 110 presenze in finale. Sembrano numeri importanti, fino a quando non li confrontiamo con quelli di Australia, Canada e, soprattutto, Olanda (7 milioni di abitanti) e Ungheria (quasi 10 milioni).

Potremmo anche pensare di fare una disamina “culturale”, ma non è il mio campo da gioco. Certo che si nota quanto i paesi latini siano indietro in classifica, probabilmente per la minore sensibilità verso la pratica sportiva e per le remore nei confronti della “nudità” per motivi etici e religiosi (fermiamoci qui che è meglio…).

PUNTI

NAZIONE PUNTI PERCENTUALE
USA 4.955 25,2%
AUS 2.312 11,8%
RUS/URS/EUN 1.393 7,1%
GER 1.236 6,3%
GDR 1.027 5,2%
GBR 992 5,1%
JPN 901 4,6%
CAN 855 4,4%
NED 782 4,0%
HUN 771 3,9%
FRA 596 3,0%
CHN 584 3,0%
SWE 528 2,7%
ITA 477 2,4%
RSA 270 1,4%
BRA 255 1,3%
DEN 188 1,0%
ROU 163 0,8%
POL 140 0,7%
ESP 123 0,6%

Si nota subito che, mentre nazioni come Australia, Germania e Olanda, mantengono sostanzialmente costante la loro percentuale finalisti/punti. Per gli USA il discorso è diverso. Gli Stati Uniti fanno un salto di 5 punti percentuali. E’ un notevole salto qualitativo che sta ad indicare il valore delle presenze dei loro atleti in finale. Lo vedremo poi con le medaglie.

Curiosamente, le prime 20 per numero di presenze in finale sono anche le prime 20 nella classifica a punti.

Per capire quanto vale dal punto di vista relativo una presenza in finale potremmo introdurre un “indice di qualità” calcolato come il rapporto tra la percentuale dei punti e la percentuale delle presenze in finale. In questo caso, il valore “1” fa da spartiacque tra chi occupa abitualmente le parti alte di una finale e chi semplicemente vi “partecipa”.

NAZIONE INDICE QUALITA’
USA 1,26
GDR 1,16
AUS 1,07
CHN 1,03
RUS/URS/EUN 0,98
NED 0,98
GER 0,98
HUN 0,97
RSA 0,96
SWE 0,94
CAN 0,92
BRA 0,90
FRA 0,90
JPN 0,87
GBR 0,85
ITA 0,80
DEN 0,80
ROU 0,74
ESP 0,74
POL 0,72

L’esito è quello atteso. C’è chi è sensibilmente sopra l’asticella (USA e GDR – non entriamo nel merito sui motivi per cui quest’ultima si trovi in questo punto della classifica), chi si mantiene in una posizione ragionevole (dall’Australia alla Francia) e chi, pur avendo avuto un cospicuo numero di presenze nelle finali, spesso non ha vissuto le stesse da protagonista.

Faccio qui una doverosa osservazione. Il valore di una nazione in uno sport non si misura dal numero delle medaglie ma da quello dei finalisti. A parte poche nazioni (anzi, a parte i soli Stati Uniti), potrebbe risultare difficile proporre con continuità dei talenti da medaglia. Le presenze in finale forniscono invece una misura più adeguata del valore di un team. In quest’ottica, per fare un esempio, la spedizione italiana a Rio 2016 va considerata deludente perché, a fronte di una squadra numerosa e potenzialmente competitiva, si sono ottenute solo sei presenze in finale.

MEDAGLIE

NAZIONE MEDAGLIE PERCENTUALE
USA 468 33,7%
AUS 176 12,7%
GDR 92 6,6%
RUS/URS/EUN 91 6,5%
GER 68 4,9%
HUN 56 4,0%
JPN 54 3,9%
NED 45 3,2%
CAN 43 3,1%
CHN 43 3,1%
GBR 43 3,1%
FRA 36 2,6%
SWE 24 1,7%
ITA 20 1,4%
RSA 16 1,2%
BRA 13 0,9%
DEN 9 0,6%
ROU 9 0,6%
ESP 8 0,6%
UKR 7 0,5%

 

Qui i numeri parlano da soli. Una nazione sola al comando, qualcuno alle spalle con buone performance e poi la lunga coda dei “partecipanti”.

Per quanto concerne l’Italia, abbiamo un confronto impietoso con i nostri cugini. A fronte di un numero di presenze in finale equivalente, abbiamo poco più della metà delle medaglie.

L’indice di qualità, anche in questo caso, ci dà un piccolo aiuto:

NAZIONE INDICE QUALITA’
USA 1,68
GDR 1,48
AUS 1,15
CHN 1,07
HUN 1,00
RUS/URS/EUN 0,90
RSA 0,82
NED 0,79
FRA 0,78
GER 0,76
ESP 0,74
JPN 0,73
CAN 0,65
BRA 0,63
SWE 0,59
ROU 0,55
GBR 0,52
DEN 0,48
ITA 0,47

Gli USA si confermano ma saltano all’occhio la Germania Est (non mi ripeto sui motivi), il comportamento qualitativamente virtuoso dell’Ungheria e la posizione “decoubertiana” dell’Italia.

ORI

NAZIONE ORI PERCENTUALE
USA 210 45,3%
AUS 56 12,1%
GDR 38 8,2%
RUS/URS/EUN 22 4,7%
HUN 22 4,7%
NED 14 3,0%
CHN 13 2,8%
JPN 12 2,6%
GBR 8 1,7%
FRA 7 1,5%
GER 7 1,5%
RSA 6 1,3%
SWE 6 1,3%
CAN 6 1,3%
ITA 5 1,1%
UKR 4 0,9%
ROU 3 0,6%
DEN 3 0,6%
IRL 3 0,6%
ESP 2 0,4%

 

Qui il gap tra USA e resto del mondo è definitivo. Quasi la metà degli ori sono andati a loro.

Una parentesi sulle nazioni mono rappresentate: Ucraina (Jana Klockova, 4 ori tra Sydney e Atene) e Irlanda (Michelle Smith-De Bruin, 3 ori ad Atlanta e una successiva squalifica per doping).

Valutiamo un’ultima volta l’indice di qualità.

NAZIONE INDICE QUALITA’
USA 2,26
GDR 1,83
HUN 1,17
AUS 1,10
CHN 0,97
RSA 0,89
NED 0,74
RUS/URS/EUN 0,65
ROU 0,55
ESP 0,49
JPN 0,49
DEN 0,48
SWE 0,45
FRA 0,45
ITA 0,37
GBR 0,28
CAN 0,27
GER 0,23

Mentre vale il solito discorso per USA e GDR, fa veramente sensazione la qualità nella presenza dell’Ungheria, le cui spedizioni sembrano orientate sempre al bersaglio più grosso, la medaglia d’oro (Darnyi, Egerszegi, Szabo, Gyurta, per citare alcuni nomi che da soli valgono la metà degli ori conquistati da questa piccola nazione).

L’Italia mantiene e, in questa particolare classifica, precede Gran Bretagna, Germania e Canada.

QUARTI POSTI

NAZIONE LEGNI PERCENTUALE
USA 89 19,4%
AUS 48 10,5%
RUS/URS/EUN 42 9,2%
GER 30 6,6%
GBR 29 6,3%
HUN 21 4,6%
JPN 21 4,6%
CHN 18 3,9%
GDR 17 3,7%
CAN 16 3,5%
NED 16 3,5%
ITA 15 3,3%
FRA 14 3,1%
BRA 10 2,2%
SWE 9 2,0%
RSA 9 2,0%
POL 9 2,0%
ROU 7 1,5%
DEN 6 1,3%
NZL 5 1,1%

 

E per una volta diamo spazio anche a loro, i quarti posti!

Non voglio commentare molto questa statistica dove gli Stati Uniti leggermente flettono nella loro supremazia. Certo, di solito occupano i posti che stanno sopra.

Anche qui l’Italia mantiene meritoriamente la sua posizione, a dimostrare una certa costanza nelle prestazioni di squadra.

 

Fonti

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