Il libro di Simona Quadarella

Nella giornata che la consacra ufficialmente come una delle migliori nuotatrici italiane di sempre, l’azzurra Simona Quadarella esce in libreria con il suo libro “IL MIO SPAZIO BLU”. Sul sito web Amazon puoi leggere un estratto – QUI –

Segue il comunicato stampa.

UNA MEDAGLIA D’ORO SCRITTA NE IL MIO SPAZIO BLU:

IL LIBRO DI SIMONA QUADARELLA

Edita da Rizzoli, Il mio spazio blu di Simona Quadarella è l’autobiografia rivelatoria della campionessa mondiale nei 1500 metri.

Simona Quadarella si tuffa nel racconto di una ragazza che, a vent’anni, ha una vasca di sogni d’avverare.

 

Dove nasce una medaglia d’oro mondiale nei 1500 metri, la lunga distanza del nuoto in vasca, l’ambiente naturale di una campionessa ventenne? Nasce e si forma tra le pagine di un libro, Il mio spazio blu, che Simona Quadarella ha scritto con la voglia di aggiungere molti altri capitoli.

Regina del mezzofondo, erede di Alessia Filippi, che nel testo è sempre «La mitica», e di un dopo Pellegrini che ancora può attendere, nuovo fenomeno del nuoto italiano, vincitrice di 3 medaglie d’oro agli Europei di Glasgow 2018 e iridata a Gwangju 2019: Simona s’è tuffata in un racconto pensato sulla lunga distanza, come tra le vasche dei suoi 1500 metri, in uno stato d’animo “drammatico” di certe difficili virate e le paure di una ragazza protetta dal suo villaggio: la famiglia, le amiche, le compagne di squadra, Roma, il circolo Aniene e il suo allenatore, Christian Minotti.

Perché i 1500 metri, per un nuotatore, sono una vera sfacchinata. Per due ragioni: una fisica, perché è una distanza lunghissima da gestire, sia in termini di tempo che di energia; e una ragione mentale, di concentrazione, perché sedici minuti sono eterni e a volte è difficilissimo rimanere con la testa lì, sul pezzo, a controllare gli avversari e a contare le vasche. Sì, contare. Sapete quante vasche devo contare in una gara da 1500? Trenta. Normale che a volte si perda il conto, che, mentre sei lì a canticchiare una canzone di Zucchero, a un certo punto ti riscuota domandandoti terrorizzata ‘oddio, ma a che punto sono?’.

Il mio spazio blu – scritto con Lorenza Bernardi, edito da Rizzoli – è un testo dove Impresa si scrive con la i maiuscola e VITTORIA è una parola cubitale. È il libro di un’atleta ventenne che ha sogni d’avverare limando i centesimi del tempo, trasformando un obiettivo nel primo pensiero del giorno e l’ultimo della sera; alla ricerca di «Quello stato d’animo perfetto che ti fa sentire pronta, forte, potente ma leggera, energica e decisa nella tua bolla privilegiata, dove diventi supereroina».

L’unico talento che ci è richiesto è la volontà: la volontà di fare sacrifici e lavorare duramente. In fin dei conti anche noi ogni giorno facciamo una scelta, la scelta di entrare in acqua e inseguire il cronometro, la perfezione del gesto, un sogno a lungo termine. Ogni giorno noi decidiamo che ne vale la pena.

 A chi si chiede perché scrivere un’autobiografia a vent’anni, consigliamo di girare la domanda in chiave “eccezionale”, ovvero quanti possono farlo. Certamente la Quadarella che, dai rivelatori Mondiali di Budapest 2017 a questi trionfali di Gwangju, ha mutato i primi sogni in realtà nuotando fra i grandi. Niente impedirà a Simona di riscriverlo quando, a fine carriera, sarà un mito assoluto del nuoto.

 

N.D.R.

Alleghiamo la sinossi di Amazon

Generosa e implacabile, dolce e determinata, attenta ai social e concentratissima sugli obiettivi, Gnappets in famiglia e Veleno in vasca. Simona Quadarella racchiude due anime che convivono e dialogano a meraviglia: da un lato c’è una ragazza di vent’anni che sa vivere il suo tempo con la giusta leggerezza e con voglia di divertirsi; dall’altro c’è la nuotatrice più promettente dello sport italiano, capace di portare a casa – tra gli altri titoli – già tre ori europei e un argento ai Mondiali in vasca corta nel 2018, una medaglia di bronzo ai Mondiali di Budapest del 2017. Nelle pagine di questo libro Simona dà voce a entrambe le anime per ripercorrere la sua storia, da quando era solo una ragazzina “che ha dovuto convogliare la sua energia in un’attività sana, per non rischiare di rompersi l’osso del collo ogni volta che si esibiva in verticali casalinghe contro il muro” a oggi, portandoci alla scoperta del suo spazio blu, la vasca di una piscina, la sua dimensione naturale. E ci accompagna dietro le quinte delle sue imprese e tra i segreti della sua quotidianità, fatta non solo dei sacrifici che il nuoto le impone praticamente da sempre ma anche di un gruppo compatto di familiari, di amici, di tecnici, di compagni. In altre parole, di un “villaggio” di persone speciali che per lei ci sono e che ci saranno sempre.

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