Abusi sessuali, USA Swimming di nuovo nella bufera

Sei nuotatrici hanno intentato una causa legale contro USA Swimming, la sua delegazione californiane e tre allenatori, attualmente sospesi, dai cui abusi l’organizzazione non sarebbe stata in grado di proteggerle.

Debra Grodensky, Suzette Moran e Tracy Palmero, con altre tre donne che hanno preferito rimanere anonime, hanno aperto tre cause contro Mitch Ivey, ex tecnico delle squadre nazionali, Everett Uchiyama, ex direttore delle squadre nazionali, e l’ex coach Andrew King.

Secondo le accuse USA Swimming, in particolare l’ex direttore esecutivo Chuck Wielgus e altri alti dirigenti, gli uffici californiani dell’organizzazione e molti tecnici e dirigenti di club locali erano a conoscenza dell’atteggiamento predatorio dei tre ma non hanno fatto nulla per fermarli, creando una cultura dell’abuso che ha esposto decine di ragazze minorenni a molestie e abusi sessuali.

Grodensky ha dichiarato di essere stata abusata da King dagli 11 ai 16 anni. King nel 2010 è stato condannato a 40 anni di carcere per 20 casi di molestie a minori. “Voglio che con questa causa USA Swimming si svegli, voglio un cambio culturale ed educativo in questo sport”

“USA Swimming ha messo King nelle condizioni di abusare di me”, conferma Moran, “devono iniziare a fare pulizia e rendere questo sport sicuro per tutti”.

USA Swimming ha rilasciato un comunicato nel quale afferma che i tre allenatori “già da lungo tempo” sono stati radiati per i comportamenti assunti fra gli anni Ottanta e Novanta, e che questi provvedimenti hanno ottenuto l’approvazione dello U.S. Center for SafeSport. 

Dichiarazioni che non soddisfano Robert Allard, avvocato delle sei donne. “USA Swimming ha tollerato questi comportamenti per anni. Questa organizzazione non potrà mai progredire se non espellerà le persone responsabili del perdurare di questa cultura dell’abuso”.

Allard dichiara di avere trasmesso all’attuale presidente di USA Swimming Tim Hinchey i nominativi di tecnici e funzionari non idonei a rimanere a contatto con i giovani, e lo invita a prendere provvedimenti. “Ci sono soggetti in posizioni di vertice all’interno dell’organizzazione che erano al corrente di ciò che succedeva negli anni Ottanta e Novanta, è il momento di cacciarli via e sostituirli con persone perbene”.

In attesa che la giustizia faccia il suo corso, si può certamente affermare che qualcosa che non funziona all’interno di USA Swimming ci deve essere, scorrendo le analoghe notizie dei soli ultimi dodici mesi:

Leggi la notizia su ESPN

 

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