Stefano Rubaudo: L’Italfondo a Gwangju tra conferme e debuttanti

Da Napoli a Gwangju, passando attraverso Yeosu. Questo l’itinerario di Stefano Rubaudo, che prima di partire per la Corea con l’Italfondo ha vissuto appieno la Scandone dal nuovo volto.  “Una piscina storica: era già bella senza restyling, ma adesso lo è ancor di più. Con l’installazione della vasca esterna, Napoli ha guadagnato una doppia piscina da 50 metri. Adesso bisogna solo sperare che il Comune la conceda a squadre e società campane per allenamenti e gare”.

I nostri azzurri si sono fatti valere, il gruppo era motivato e l’evento è stato onorato al meglio. Il nostro bottino di medaglie fa ben sperare in vista del futuro, nonostante la concorrenza mondiale: “La nazionale è arrivata a Napoli ben preparata. Le altre squadre sono sempre forti: l’America ha una proliferazione di giovani talenti esagerata, così come il Giappone. Noi, però, ce la giochiamo sempre e siamo in linea con le altre edizioni a livello di medaglie. Essendo in concomitanza con i Campionati del mondo non abbiamo avuto a disposizione qualche atleta di punta come due anni fa a Taipei, ma tutto sommato il giudizio è positivo”.

Gli azzurri sono stati bene a Napoli, sulle navi da crociera si sono rilassati pur mantenendo il focus sulle gare. Nessun problema anche sul fronte alimentare, un aspetto da non trascurare affinchè un atleta sia performante al cento per cento. Stefano ha commentato così la buona riuscita della manifestazione: “Siamo stati bene. Il villaggio sulle navi da crociera è stata una bella scelta. Bene anche l’organizzazione, la squadra designata dalla Federazione su richiesta dell’ARUC ha funzionato alla perfezione, è stata ben coordinata e le discipline acquatiche stanno andando benissimo. Problemini tecnici come quelli con il cronometraggio capitano in qualsiasi evento. Ricordiamoci che è stata un’opportunità last minute e ciò che abbiamo fatto può essere considerato un mezzo miracolo”.

Archiviate le Universiadi è ora di volare in Corea, perché il prossimo appuntamento sono i Mondiali di Gwangju. Si partirà con il fondo: le acque libere che tanto hanno regalato alla nazionale italiana. Schieriamo una corazzata competitiva che conta atleti d’esperienza, supportati da alcune new entry: Gregorio Paltrinieri, che prima di disputare le sue consuete gare in piscina e di difendere il titolo dei 1500 stile libero nuoterà in mare aperto, così come Domenico Acerenza. E chi meglio di Stefano può delineare i tratti di questa bella Italfondo: “noi siamo abituati a vincere, che non è sempre un bene.  Abbiamo atleti di punta e nuove integrazioni. Domenico Acerenza può fare bene nella 5km: nonostante la poca esperienza nelle gare in mare, ha vinto una gara di selezione in Italia contro i nostri fondisti e non è semplice batterli. Mi aspetto tanto da lui. Arianna e Rachele non so più come descriverle: ogni parola non esprimerebbe il loro valore ed esperienza. Fisse nelle prime posizioni del ranking, conquistano sempre medaglie in occasione di mondiali o europei. Senza dimenticare che Rachele è argento olimpico. Impossibile non avere grandi aspettative. Paltrinieri? Abbiamo visto cose straordinarie. Progressione eccezionale in mare, un campo inizialmente non a lui non congeniale, sta acquisendo sempre maggiore confidenza. A Gwangju punterei a conquistare più qualifiche olimpiche possibili piuttosto che medaglie anche se, come dico sempre, le Olimpiadi sono un discorso a parte. Non dimentichiamoci della staffetta:se la formazione schierata sarà composta da Gregorio, Domenico, Rachele e Giulia e potrà regalarci una bella medaglia. A giudicare sarà il campo gara. Nel fondo tutto è possibile, nulla è scontato: basta una boa o virata sbagliata, una botta e la gara è compromessa. Arriviamo ai mondiali belli carichi.”

L’Italfondo verso Yeosu

Ph. ©Giorgio Scala/DeepBlueMedia

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