Penny Oleksiak parla della sua sospensione per violazione della "Whereabouts Rule". VIDEO
Tra delusione, responsabilità e la promessa di tornare più forte.
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Tra delusione, responsabilità e la promessa di tornare più forte.
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La campionessa olimpica Penny Oleksiak ha rilasciato una intervista all'emittente CBC News in merito alle sospensione di due anni per triplice whereabouts failures*, cioè tre mancati controlli antidoping nel periodo da ottobre 2024 a giugno 2025.
«È stato un errore genuino, è davvero l’unico modo in cui posso descriverlo ... Allo stesso tempo è frustrante, perché so che quella responsabilità mi competeva e non sono riuscita a rispettarla come avrei dovuto.»
«Vengo testata molto spesso durante la stagione. Si presentano a casa per analisi di sangue e urine, e tra i tre test che ho mancato sono comunque stata controllata più volte, in gara e a casa. Non ho mai assunto né considerato di assumere sostanze dopanti.»
La terza omissione è legata a un impegno di lavoro che l’ha portata in un luogo diverso da quello dichiarato. Oleksiak ha spiegato che collaborare con sponsor è una parte fondamentale per sostenere economicamente la sua carriera.
«Dopo il secondo test mancato non avevo ricevuto una risposta concreta, e ho scoperto che contava come violazione solo dopo il terzo ... C’è stata una parte di me che ha pensato: “Devo fermarmi qui? È il segnale che dovrei cambiare strada?”»
Pur avendo vinto la sua ultima medaglia internazionale ai Mondiali 2024, il suo rientro sarebbe complesso: non potrà qualificarsi per i Mondiali 2027 e avrebbe pochissimo tempo per prepararsi ai Giochi di Los Angeles 2028, quando avrà 28 anni, ma Oleksiak ha confermato la volontà di tornare:
«Sono motivata di dimostrare ai canadesi e al mondo il mio vero livello. Sono nel momento migliore della mia carriera, pur vivendo contemporaneamente il peggiore. Voglio solo diventare più forte, più veloce. Questo è tutto ciò a cui sto puntando.»
*La"whereabouts rule” è una norma WADA che attribuisce la violazione "whereabouts failure” in caso di triplice inadempienza, nel corso di 12 mesi, per quanto riguarda la mancata o non corretta comunicazione e/o il farsi trovare dai commissari WADA nel luogo e nell’orario indicato sul proprio modulo Whereabouts , documento che trimestralmente i nuotatori d’elitè sono tenuti a compilare con la possibilità di apportare successive modifiche, ma anche queste entro un termine stabilito, è una norma del codice WADA piuttosto criticata per alcune difficoltà legate alla gestione delle corrette indicazioni da parte degli interessati e perché mette gli atleti inadempienti sul medesimo livello sanzionatorio di chi ha utilizzato sostanze proibite.

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