Enhanced Games. Dichiarazioni forti per James Magnussen: “Doping? Nessun problema di salute”
“Spero che i miei dati aiutino altri atleti. Voglio abbattere lo stigma che circonda il doping, e credo che sia arrivato il momento di un dialogo aperto.”
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L’ex nuotatore olimpico James Magnussen, liberista 34enne, ha dichiarato di aver completato il suo primo ciclo di sostanze dopanti nell’ambito della preparazione agli Enhanced Games, il controverso evento sportivo senza controlli antidoping che sarà lanciato ufficialmente oggi a Las Vegas alle 22.00 - ora italiana - in diretta su YouTube e su X.
In un’intervista all’AAP, Magnussen ha raccontato:
“Iniettarsi una sostanza dopante è stato inizialmente scioccante. Ma poi diventa parte della routine. Ti sottoponi ai controlli medici e capisci che non è un problema.”
L'australiano, argento olimpico nei 100 stile a Londra 2012, si è ritirato dopo i Giochi del Commonwealth 2018, ma ha scelto di tornare alla ribalta come volto simbolo degli Enhanced Games, promossi come "la vetrina dello sport potenziato" e finanziati da miliardari legati all’industria dell’anti-invecchiamento.
L’organizzazione offre 1,5 milioni di dollari di premio per chi stabilirà un record mondiale, cifra che Magnussen aveva dichiarato sufficiente per “doparsi fino al collo”.
Ha raccontato di aver preso parte a un protocollo farmacologico durato 8-10 settimane negli Stati Uniti e ha riferito miglioramenti significativi della salute generale, pur ammettendo che le prestazioni in vasca non sono migliorate:
“Dopo 10 giorni avevo preso 4,5 kg di muscoli. La mia forza è esplosa. A metà protocollo sembravo pronto per una gara di 50 metri o per il Mr. Olympia. La mia frequenza cardiaca a riposo si è abbassata, così come la pressione e il colesterolo. I valori che preoccupavano tutti, in realtà, non sono stati un problema.”
Magnussen ha aggiunto che renderà pubblici dettagli su sostanze, dosaggi ed effetti, ma solo dopo il lancio ufficiale del programma da parte degli Enhanced Games che dovrebbe avvenire oggi a Las Vegas.
“Spero che i miei dati aiutino altri atleti. Voglio abbattere lo stigma che circonda il doping, e credo che sia arrivato il momento di un dialogo aperto.”
Pur sostenendo che non ci sia spazio per il doping nello sport tradizionale, ritiene che in un contesto come quello degli Enhanced Games le sostanze siano sicure:
“È un mondo completamente nuovo. In passato pensavo che le sostanze dopanti non dovessero mai essere usate. Ma forse sono state demonizzate. E in questo ambiente, sì, penso che siano sicure.”
Infine, ha spiegato la sua strategia: allenarsi naturalmente al massimo livello, e poi utilizzare le sostanze solo nelle ultime 8-12 settimane, come “la ciliegina sulla torta”
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