Dopo il primogenito dei Cavill Ernest, nacque Charles. Era il 19 dicembre del 1870. Charles Claude Cavill era massiccio di fisico, come il padre e aveva proporzioni molto favorevoli per nuotare. L’arte la imparò fra i suoi, soprattutto a Lavender Bay, i bagni che i Cavill tennero per lungo tempo a Sidney. Così divenne esperto, specialmente di lunghe distanze. Anche come insegnante ebbe una certa fama. I giornali dell’epoca annotarono come fosse difficile trovarne come lui.
America
Anche Charles, come Ernest, sentì il bisogno di lasciare la famiglia. O forse, per campare di nuoto ad un certo punto dovette per forza allontanarsi dai possibili concorrenti del suo clan. Fatto sta che a venticinque anni prese la moglie Helen e il figlio Fredrick e andò a finire in America. Progetti? Mantenersi e magari far fortuna con esibizioni di nuoto a pagamento.
nuotate rischiose
Il Daily Telegraph riferisce una sua prima nuotata rischiosa attorno alle ‘Seal Rocks’, nella Baia di S. Francisco, con una presenza stimata tra le 30 e le 40 mila persone a guardarlo. Una cosa mica da ridere. Charles nuotò attorno a quelle rocce acuminate dell’oceano Pacifico per due volte. L’impresa era infida per le correnti. Molti avevano fallito nel tentarla. Qualcuno ci aveva lasciato la pelle.
Golden gate
La sua impresa più celebre, però, fu un’altra. Sempre a S. Francisco. La fece nel settembre del 1896, primo anno olimpico, attraversando a nuoto il Golden Gate, il famoso ponte monumentale della città. Fu il primo a farlo; così restò impresso negli annali. Ad assistere questa volta c’erano addirittura sessantamila persone, un numero impressionante di umani che lo acclamarono a gran voce.
Campione d’America
Naturalmente Charles fu capace anche di cose normali, come vincere il campionato d’America nel quarto di miglio, in sei minuti e 13 secondi. La cosa avvenne nel 1897.
una fine stranissima
Nello stesso anno si compì anche la sua breve esistenza. Morì in acqua, in circostanze stranissime, a Stockton, in California, nella notte del 22 maggio, durante una dimostrazione di abilità presso i Jackson’s Baths. Il pubblico era sempre numeroso e lo aiutavano due compagni: Adolph Khan e Matt Gray. L’ultima prova prevedeva rimanesse sott’acqua per più di 6 minuti. Era una cosa che faceva. Aveva il trucco. Prima della dimostrazione metteva una vasca da bagno rovesciata sott’acqua. Dopo essersi tuffato si sistemava dentro e aspettava il momento giusto. Quando spuntava fuori, lo accoglievano applausi e grida di stupore. Le acque erano così scure che nessuno vedeva nulla.
ultimo atto
Ma Adolph Khan quel giorno, si rese conto che le cose non funzionavano. Il tempo era passato e Charles non usciva. Così si tuffò per cercarlo e quando venne fuori teneva l’amico tra le braccia, senza vita. Le analisi non rilevarono nulla. Non aveva acqua nei polmoni. Quindi non era annegato. Probabilmente era stato soffocato da gas velenosi che venivano da strani depositi sotterranei. Pare succedesse. Nessuno seppe dire più di tanto, ma i presenti, tornarono a casa segnati.