L’Olimpismo rappresenta un élite

Un’élite con origini egualitarie

Tutti sanno che l’olimpismo rappresenta un’élite. Il nostro mondo è un mondo che non vede l’ora di dirlo. E’ un mondo che esclude, che vuole un’élite per lasciare qualcuno fuori. Al massimo poi cerca di recuperare. O mente, per non fare brutta figura.

Anche De Coubertin pensava ad un élite ma pensava un’altra cosa. Aggiungeva infatti: le cui origini siano del tutto ugualitarie e allo stesso tempo cavalleresche”. Non aveva quindi la cultura dello scarto, ma la cultura della scelta. Compito del sistema sportivo, secondo lui, era dare a tutti la possibilità di scegliere di farlo, sapendo che non tutti lo avrebbero fatto.

Scegliere

Per scegliere una cosa bisogna che ci sia, che sia visibile, che sia attraente, che sia possibile. Facile capire quali siano i compiti delle istituzioni. Facile capire quali siano i compiti degli “Olimpisti”.

un paese sportivo

Il barone sognava in grande. Sognava un mondo di sportivi. Un mondo che si vedesse sportivo, che volesse lo sport, che pensasse lo sport. Ma pensava sempre alla libertà individuale come punto di partenza. Una libertà attratta dalla bellezza, che facesse dello sport necessità personale.

Lo sport doveva attrarre talmente che la necessità personale sarebbe diventata una necessità pubblica.

“Un paese può dirsi sportivo quando la maggioranza sente lo sport come una necessità personale”.

Riusciamo ad adempiere a questo mandato?

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