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Francesca Fangio: "Quando sei da solo sicuramente ti fai più domande, ma ti dai anche più risposte! E questo ti fa crescere."

Francesca Fangio è una delle atlete più rappresentative della nostra Nazionale Assoluta. Ha un lungo curriculum, ma soprattutto un percorso di vita, personale e sportivo, che merita di essere raccontato.

20231128_Nuoto_STA2685.jpg
Cool Swim Meeting 2023
Campionati Italiani Assoluti Primaverili di Nuoto
59th Settecolli meeting, Swimming
European Short Course Championships 2023, Swimming
Italian Swimming Championships 2023

Francesca Fangio è una delle atlete più rappresentative della nostra Nazionale Assoluta.

Tessera per il CS Esercito e InSportRaneRosse , ha un lungo curriculum, ma soprattutto un percorso di vita, personale e sportivo, che merita di essere raccontato.

Francesca, hai 28 anni e una lunga carriera alle spalle, molti progetti guardando al futuro e ancora tanta voglia di nuotare. Come è iniziato questo percorso?

Sono andata via da casa a diciassette anni, praticamente una bimba. Quando mi è stata fatta la proposta di trasferirmi a Treviglio per nuotare l'ho presa come la possibilità di fare un'esperienza di vita, non avevo grandissime ambizioni sportive: pensavo che poteva essere un qualcosa che mi avrebbe fatto crescere e maturare come persona. A diciassette anni hai tanti sogni ma magari poche idee su come realizzarli. Nelle categorie giovanili me la cavavo, ero brava. Da qui a sognare un'Olimpiade però era un'altra cosa. L'idea di stare da sola, di fare due anni di scuola altrove, di dovermi arrangiare anziché spaventarmi mi hanno spinta ad accettare e a tuffarmi in quest'avventura con la sola idea di crescere.

Mi ritengo molto fortunata perché i miei genitori mi hanno appoggiata e sostenuta in questa mia presa di posizione. L'ho capito solo da adulta quanto grande è stato il loro gesto e quanto potesse essere difficile per loro lasciarmi andare. Mi sono trasferita a settembre 2012 e già a gennaio 2013 ero in crisi e volevo rientrare a casa. Anche in questo frangente mamma e papà sono stati determinanti, perché anziché farmi tornare a casa, insieme al mio tecnico di allora Renzo Bonora, hanno cercato di farmi capire che il percorso intrapreso andava portato avanti. Da lì è stato tutto un crescendo. Mi sono inserita bene nel gruppo, anche scolasticamente non ho avuto problemi, anche se è stato molto impegnativo. Devo sicuramente ringraziare Renzo e sua moglie, oltre ai miei genitori, perché mi hanno supportato molto. Per me sono stati un riferimento importante, una seconda famiglia.

Alla fine, nonostante dopo due mesi volessi andare, sono rimasta in questa grande famiglia per dieci anni. E sono stati anni bellissimi! Mi sono divertita, ho trovato molti amici, per me era a tutti gli effetti casa.

[caption id="attachment_103081" align="alignnone" width="1200"] Francesca Fangio, Anita Gastaldi
Press Conference
Cool Swim Meeting 2023
7a Edizione
Merano, Trentino Alto Adige - Italia
Josef Mountain Resort
14062023
Photo Giorgio Scala / DBM - Deepbluemedia / Insidefoto[/caption]

Quando hai capito che era il momento di tornare a casa?

L'anno scorso, dopo gli Europei, sentivo di voler cambiare aria e mi guardavo un pò intorno. Però forse non ho avuto il coraggio di fare una scelta. Era un qualcosa di troppo grande, era un pezzo della mia vita, che piano piano avevo costruito. Non è stato semplice, affatto. Da una parte sentivo il bisogno di voltare pagina, dall'altra ero legata a tutto quello che avevo vissuto e che mi aveva dato grandi soddisfazioni.

Oggi sono consapevole che avrei dovuto farla subito la scelta, sarebbe stato meglio per me. Sarei forse riuscita a darmi un pò più di tempo per prepararmi meglio. Ma ho ritenuto corretto dare a me, a Renzo e a tutto lo staff che mi seguiva, un'altra possibilità. Se sono riuscita ad andare a Tokyo, è stato anche grazie a loro, tutte le mie più grandi soddisfazioni sportive le ho avute insieme a loro. Forse è stato un momento in cui dovevo ascoltare prima il cuore della testa.

La spinta a prendere una decisione è arrivata con l'insorgere di alcuni problemi logistici che non permettevano di essere serena e focalizzata. Non è stato semplice, perché nel nostro sport è fondamentale esserci fisicamente, ma altrettanto fondamentale esserci mentalmente. Quando non stai più bene, si riflette tutto in acqua. Durante i campionati Italiani della scorsa stagione io ero un'altra persona e finiti i miei 200 rana ho detto "Francesca, è arrivato il momento".

[caption id="attachment_103085" align="alignnone" width="1200"] Francesca Fangio of Italy reacts after competing in the 200m Breaststroke Women Heats during the European Short Course Swimming Championships at Complex Olimpic de Natație Otopeni in Otopeni (Romania), December 7th, 2023.[/caption]

Si poneva poi il problema "Dove vado?". Inizialmente avevo pensato a Imola, dove ci sono tanti ranisti; ma non preparano quella che è la mia specialità, ossia i 200 rana. L'alternativa era quella di tornare a casa. Stefano Franceschi lo conosco da sempre, era anche l'allenatore di mia sorella; i miei primi diciassette anni di vita li ho passati a Livorno, sono nata e cresciuta lì. E così ho deciso di tornare: così facendo avrei potuto riavvicinarmi ai miei affetti, alla mia famiglia. C'erano tutti gli ingredienti per poter tornare a stare bene, come persona e come atleta.

Ho fatto il trasloco in un giorno: sono tornata a Treviglio con mio padre, abbiamo caricato tutto e sono tornata a casa. Volevo fosse una cosa il più veloce possibile perché era comunque doloroso: andavo via per stare meglio, ma chiudevo comunque un capitolo della mia vita durato dieci anni.

Dal giorno seguente il mio rientro ho iniziato ad allenarmi. E sono riuscita a sentirmi subito a casa. Stefano è una persona splendida, come allenatore e come persona. Ero consapevole della fatica a cui andavo incontro: gli allenamenti che faccio ora sono completamente diversi da quelli che facevo prima, quindi dovevo adattarmi. Ma non mi importava: lo facevo volentieri, ero contenta di faticare. Quando al Sette Colli della scorsa stagione ho fatto i miei 200 rana, nuotandoli non con un tempo strepitoso, ma che comunque mi soddisfaceva, l'aver vinto, l'aver gareggiato con la fame che contraddistingue un atleta che ama ciò che fa, in un contento internazionale, ero felicissima. Mi sono sentita di nuovo io!

[caption id="attachment_103083" align="alignnone" width="1200"] Francesca Fangio of Italy competes in the 200m Breaststroke Women Heats during the 59th Settecolli swimming meeting at stadio del Nuoto in Rome (Italy), June 25th, 2023.[/caption]

C'è stato un momento in cui hai pensato di mollare? Perché da come ne parli sembra che l'opzione di lasciare non fosse comunque contemplata, volevi trovare la soluzione, ma non mollare.

Le due opzioni c'erano: o smetto o cambio aria. Però in quel momento io non volevo smettere: perché? Per quale motivo? Siamo vicini a un'Olimpiade che comunque non è impossibile, ma chi me lo fa fare? E poi, se stavo provando tutto quel groviglio di emozioni voleva dire che avevo ancora voglia di fare, altrimenti non avrei neanche ipotizzato le due opzioni: avrei lasciato e basta. Ho ancora voglia di mettermi in gioco, di provare cose nuove: a ventisette anni ho fatto la prima altura della mia vita. E mi sono resa conto che rispondo bene a queste novità. È stata una spinta incredibile a fare ancora meglio.

Con la tua esperienza mandi un messaggio importante ai giovani: bisogna mettersi in gioco e abbandonare la propria zona di comfort.

Sono felice di mandare questo messaggio: l'esperienza di vita che ho fatto io è stata bellissima, ma non priva di ostacoli. A diciassette anni sei ancora una bimba, e io vivevo da sola. Questo inevitabilmente ti porta a crescere. Non c'è nessuno che ti prepara la cena quando rientri da allenamento, o la colazione al mattino quando ti alzi. Così cresci, è inevitabile. Diventi un atleta più maturo e questo ti permette di affrontare in maniera diversa le difficoltà che si incontrano in un percorso sportivo. Quando sei da solo sicuramente ti fai più domande, ma ti dai anche più risposte!

Mi ritengo fortunata: io, come i miei compagni di squadra, possiamo fare della nostra passione il nostro lavoro. Devo ringraziare il Centro Sportivo dell'Esercito che mi ha dato e continua a darmi un grande supporto. Non è una cosa scontata, è una fortuna incredibile. Personalmente sono entrata un pò più tardi di altri nel Gruppo Sportivo dell'Esercito, ma questo ha fatto si che lo apprezzassi ancora di più, probabilmente perché ho vissuto cosa vuol dire non averlo questo tipo di supporto. Nel momento in cui sono entrata a farne parte ho sentito subito il privilegio e allo stesso tempo la responsabilità di rappresentare al meglio chi mi aveva dato fiducia.

[caption id="attachment_103082" align="aligncenter" width="571"] Fangio Francesca CS Esercito
200m Rana Donne Finale
Swimming, Nuoto
FIN Campionati Italiani Assoluti Primaverili di Nuoto
Riccione, 20230414
Stadio del Nuoto
Photo © Giorgio Scala / Deepbluemedia / Insidefoto[/caption]

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