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1910: un campionato nazionale sui 200 misti
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1909: Uno strano Campionato del mondo sulla Senna
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Arriva il “Duca” e salva l’american crawl
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1908: una federazione mondiale per gli Amateur
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Daniels e il “Six Beat American Crawl”
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1907: anche in Spagna un campionato di nuoto.
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La tristezza degli Enhanced Games
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Gus Sundstrom e lo Swordfish Glide
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1906: una federazione anche per la Svizzera
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Frank Sullivan e il “Trudgen Crawl” alla Chicago.
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1905: un ungherese a Londra
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Trudgen punto due
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1904: gare artistiche ai Campionati Italiani
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Agnes Beckwith , una delle figlie di Fredrick Beckwith , il re dei galà acquatici dei bagni di Londra, quello che si proclamava il " più grande nuotatore al mondo" oltreché gestore, o meglio " professore " di Lambeth Bath , nel 1880 aveva conquistato la scena natatoria della città. La sfida che aveva lanciato in pubblico, infatti, era stupefacente. Nuotare per cento ore in sei giorni.
Agnes era una Beckwith, come William, Lizzie e Charles. Nata il 24 agosto 1861 a Lambeth, praticamente davanti alla piscina, per amore o per forza era entrata subito in acqua. A cinque anni faceva già parte degli spettacoli del padre. Insieme ai fratelli mostrava a tutti come nuotare, salvare qualcuno, fare acrobazie, fumare, bere latte e "mangiare pan di spagna sott'acqua ". Faceva tutto questo al Royal Aquarium di Westminster, un monumento dell'intrattenimento londinese, proprio di fronte alla House of Parliament. Agnes nei suoi spettacoli era nota anche per " imitare balene, far capriole e schizzi, fingere incidenti ". A quattordici anni era diventata famosissima per un tuffo a London Bridge e una nuotata di cinque miglia fino a Greenwich. Ci aveva messo un'ora e sette minuti e aveva finito " fresca come quando aveva iniziato ". Nel 1878 aveva invece nuotato per 20 miglia, da Westminster a Richmond e di nuovo a Mortlake, vestita con un abito ambrato che rivelava buona parte delle sue forme. In testa aveva anche un elegante cappellino di paglia, rimasto non si sa come al suo posto. L'impresa aveva avuto una risonanza mediatica straordinaria, fruttando un bel po' di quattrini al paparino, che, ben attento ai suoi affari, se ne stava, come sempre, dietro le quinte di tutte le imprese familiari.
Dopo aver fallito il tentativo di nuotare per 60 ore, a causa di una colica insorta dopo 14 ore, Agnes aveva lanciato la sfida delle sfide: nuotare 100 ore in sei giorni. Per vederla erano arrivati in molti, anche il principe di Galles, che non aveva perso un attimo di quella sfida. Anche il padre l'assisteva costantemente, verificando la temperatura dell'acqua e incoraggiandola incessantemente.
Tutto era nato dalla sfida del capitano Webb di " galleggiare nella vasca delle balene non meno di sessanta ore , galleggiando per tutto il tempo, senza mai toccare lati o fondo ". A quella prova Agnes aveva risposto con la cosa di nuotare nella vasca dell'acquario per 100 ore non consecutive in sei giornate, 37 ore di pausa in tutto.
La riuscita di quell'impresa le diede il titolo di " Eroina delle 100 ore di nuoto " che non si tolse più di dosso. Così fu sempre ricordata. Naturalmente fece anche molte altre cose in acqua, prima di morire, in Sudafrica, nel 1951. Tra l'altro divenne una notissima istruttrice che insegnò a moltissime donne quello che allora, era assai inusuale anche per gli uomini.
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